Il presidente-eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, sembrerebbe aver appreso solamente una nozione dal trilaterale a cui ieri ha partecipato all’Eliseo, in Francia. La guerra russo-ucraina deve giungere ad una conclusione, in quanto ormai è divenuta un semplice spreco di risorse e di vite umane. Il leader Usa lo ha chiarito in un post pubblicato su Truth, il social di cui è proprietario, spiegando di aver trattato della questione con lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e con il presidente francese Emmanuel Macron.
Il tycoon avrebbe utilizzato il suo profilo social per lanciare un vero e proprio appello per il “cessate il fuoco” e per l’avvio di negoziati tra Russia e Ucraina che realmente possano portare alla pace in entrambi i territori. Non è la prima volta che Trump veste i panni di mediatore per la pace, ma stavolta il leader statunitense ha voluto compiere un passo in avanti, sostenendo che anche il leader di Kiev avrebbe preso sostanzialmente una decisione. “Volodymyr Zelensky vorrebbe concludere un accordo e porre fine a questa follia“, ha infatti scritto il presidente, facendo sorgere nuove speranze sull’esito della guerra russo-ucraina.
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Trump ha poi sottolineato le ingenti perdite che il conflitto ha provocato a Kiev, che avrebbe perso “in modo ridicolo” circa 400mila soldati e molti più civili. Proprio in questo senso, il miliardario ha sottolineato la necessità di aprire un tavolo di confronto che porti dunque alla fine delle ostilità. Al momento però non sarebbe stata chiarita la logistica di questa possibilità, né se effettivamente la Russia sia pronta a siglare un accordo con la Nazione di Zelensky.
Trump e il trilaterale all’Eliseo
La comunicazione di Donald Trump sarebbe giunta a poche ore di distanza dalla conclusione di un breve trilaterale con Emmanuel Macron e lo stesso Zelensky, svoltosi all’Eliseo e durato circa una mezz’ora. Al momento non sono stati chiariti gli argomenti trattati tra i tre leader, ma non sembrerebbe assurdo ipotizzare che il conflitto con la Russia sia stato al centro delle loro discussioni. Trump avrebbe poi visto privatamente Emmanuel Macron, da cui è stato accolto con una calorosa stretta di mano e un intimo abbraccio, che avrebbe lasciato intendere gli ottimi rapporti tra i due leader.
Zelensky: “Nessuna guerra è per sempre“
Zelensky è apparso, come sempre, molto più impostato e pronto a discutere con cura e attenzione delle necessità della sua Nazione. Alcune ore dopo i post pubblicati da Trump, anche il Capo di Stato ucraino ha deciso di affrontare la questione, sottolineando la gravità della guerra russo ucraina e la necessità di un cessate il fuoco, che porti ad una pace che non minacci l’integrità territoriale del suo Paese. Zelensky ha confermato che nel trilaterale di ieri in Francia sono state affrontati argomenti riguardanti il conflitto, sottolineando di aver “affermato che abbiamo bisogno di una pace giusta e duratura, che i russi non potranno distruggere in pochi anni, come hanno fatto ripetutamente in passato“.
Secondo Zelensky, Putin sarebbe “dipendente dalla guerra” e in quanto tale può essere “fermato solamente con l’utilizzo della forza dei leader mondiali che possono diventare leader di pace“. In questo senso, il leader di Kiev ha dichiarato di contare sul supporto degli Usa e del mondo intero, poiché il presidente russo teme solamente l’unione delle forze globali. Zelensky ha poi proceduto, per la seconda volta dall”inizio del conflitto, ad annunciare i precisi dati delle perdite che il Paese ha registrato da quell’ormai lontano 22 febbraio 2022.
“Contiamo oltre 750mila vittime, tra loro 198mila morti e più di 550mila feriti“, ha sostenuto il leader di Kiev, chiarendo che dall’inizio della guerra l’Ucraina ha perso 43mila soldati uccisi in azione sul campo di battaglia e vi sarebbero stati 370mila casi di intervento medico per i feriti. Di questi, secondo quanto dichiarato da Zelensky, circa la metà sono tornati in seguito sul campo di battaglia. Zelensky è quindi tornato a parlare di pace, sostenendo che “nessuna guerra può durare per sempre” e che, nel momento in cui si parla di pace con la Russia, si deve necessariamente parlare anche “di garanzie efficaci“, affinché in futuro non si verifichino nuovamente situazioni come quella odierna.
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