Ucraina, Stoltenberg sottolinea necessità di fornire più armi a Kiev: “Basta sostegno di Pechino a Mosca”

In queste ore il presidente dell'Ucraina si trova in Europa per incontrare i leader occidentali e discutere di ulteriori aiuti

Redazione
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Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha parlato della guerra in Ucraina a Oslo, durante un punto stampa con il premier norvegese Jonas Gahr Store.

In questo contesto ha sottolineato la necessità di fornire più armi a Kiev, con la speranza di poter costringere Putin a cessare il fuoco. “L’Ucraina ha bisogno di più supporto militare ora, il modo più rapido per porre fine a questa guerra è fornire armi all’Ucraina. Il presidente Putin deve rendersi conto che non può vincere sul campo di battaglia. Chiedo a tutti gli alleati di continuare nel nostro supporto” a Kiev, “soprattutto in questa difficile fase della guerra”, ha aggiunto.

Ha inoltre parlato del sostegno della Cina a Putin, che deve finire immediatamente, anche perché ne varrà della sua reputazione. “Chiedo alla Cina di smettere di sostenere la guerra illegale della Russia. La Cina non può continuare ad alimentare il più grande conflitto militare in Europa senza che questo abbia un impatto sugli interessi e sulla reputazione. La Cina è diventata una complice decisiva per la guerra della Russia contro l’Ucraina, attraverso una partnership senza limiti e il supporto all’industria della difesa” russa, con “il trasferimento di componenti di armi, attrezzature e materie prime”, ha evidenziato.

Ucraina, Jens Stoltenberg
JUcraina, Jens Stoltenberg

Ucraina, gli ultimi aggiornamenti

In un’intervista alla Cnn il comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky ha dichiarato che con l’occupazione della regione russa Kursk, l’Ucraina ha prevenuto un attacco che i russi stavano pianificando da lì. Syrsky dice che l’attacco ucraino a sorpresa della regione “ha ridotto la minaccia di un’offensiva nemica. Abbiamo impedito loro di agire. Abbiamo spostato i combattimenti in territorio nemico in modo che anche loro possano provare ciò che noi proviamo ogni giorno”. L’incursione ha anche avuto altri scopi, come dirottare le forze russe da altre aree e creare una zona cuscinetto. Mosca, secondo Syrsky, è stata costretta a spostare “decine di migliaia di truppe, comprese le unità di paracadutisti d’assalto”, verso il Kursk.

Stanotte, invece, c’è stato un attacco da parte della Russia contro l’Ucraina con due missili e 44 droni kamikaze. Kiev è riuscita ad abbattere 27 droni, 8 sono stati neutralizzati con sistemi di difesa elettronica e 1 è tornato indietro in direzione della regione occupata di Donetsk.

L’agenda di Zelensky in Europa

Zelensky invece è in continuo contatto con i leader occidentali. Ha avuto ieri una telefonata con il presidente francese Macron, durante la quale ha chiesto nuovamente il permesso agli alleati di colpire gli aeroporti russi, dai quali partono i caccia con le bombe e gli attacchi coi missili.

Oggi ha invece in programma la riunione con i ministri della Difesa dei Paesi sostenitori dell’Ucraina, nella base militare di Ramstein, nella Renania Palatinato, dove incontrerà il capo del Pentagono statunitense Lloyd Austin, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. 

Il leader ucraino ha detto: “Abbiamo bisogno della determinazione dei partner e dei mezzi per fermare il terrore aereo russo. È necessario che tutte le armi dei pacchetti di supporto già annunciati finiscano finalmente nelle brigate di combattimento. E abbiamo bisogno di forti soluzioni che riguardano le armi a lungo raggio dei partner per avvicinare la pace giusta”.

In seguito il presidente ucraino si recherà in Italia per il Forum Ambrosetti e incontrerà i rappresentanti delle imprese italiane e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Concordiamo le nostre posizioni con tutti gli alleati del G7”, ha aggiunto Zelensky. 

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