Mentre il Presidente russo, Vladimir Putin, a detta dell’inviato statunitense Witkoff, ha espresso di voler accettare una pace con l’Ucraina solo se l’articolo 5 della Nato non verrà preso in considerazione, il Segretario dell’Organizzazione dell’Atlantico, Mark Rutte, ha incontrato il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Visitando la città di Odessa, Rutte ha ribadito “l’incrollabile” sostegno della Nato alla popolazione ucraina, continuando ad aiutare il loro Paese in modo che possa difendersi ora come “nelle future aggressioni, garantendo una pace giusta e duratura“. Un appoggio che Zelensky ha accolto con grande riconoscenza ribadendo il bisogno urgente dell’Ucraina di “sistemi di difesa aerea dopo i recenti attacchi missilistici russi” che hanno ucciso decine di civili nella città di Sumy nel giorno della Domenica delle Palme.
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Un attacco missilistico sferrato “semplicemente oltraggioso” e fa parte, secondo Rutte, di un “terribile schema di attacchi della Russia contro obiettivi civili e infrastrutture” in tutto il Paese. “Negli ultimi anni – ha denunciato il Segretario – sono stati presi di mira anche centinaia di ospedali e operatori sanitari“.
Nel corso della visita, il Segretario Rutte e il leader Zelensky hanno nuovamente discusso “degli importanti colloqui che il Presidente Donal Trump sta conducendo con l’Ucraina e con la Russia, per cercare di porre fine alla guerra e garantire una pace duratura“. Secondo quanto emerso dal discorso pubblicato dall’Alleanza atlantica, i meeting “non sono facili, non da ultimo sulla scia di questa orribile violenza”, ma in ogni caso la linea del tycoon verso la pace è sostenuta. “Altri alleati – spiega Rutte – anche attraverso gli sforzi guidati da Francia e Regno Unito, sono pronti, disposti e in grado di assumersi maggiori responsabilità nel contribuire a garantire la pace, quando sarà il momento“.
In base a questo scenario, nel momento in cui quindi si giungesse ad un’intesa sulla pace, Zelensky invoca uno sviluppo che possa essere “rapido ed efficiente” di un contingente di truppe straniere per dissuadere la Russia da eventuali nuovi attacchi. Linea strategica confermata anche dal Segretario della Nato dichiarando che i Paesi dell’Alleanza atlantica stanno già “preparando attivamente il terreno per un contingente di sicurezza in Ucraina“.
La strage di Sumy, Zelensky licenzia amministratore regionale
Dopo il pesante raid russo che ha colpito Sumy domenica scorsa, il leader ucraino ha deciso di licenziare Volodymyr Artyukh, capo dell’amministrazione statale regionale della città. Il sindaco di Konotop, Artem Semenikhin, ha dichiarato che l’attacco missilistico sarebbe stato conseguenza “non solo della sete di sangue russa ma anche della negligenza di funzionari ucraini“.
Un affondo che non è passato in sordina, anzi ha visto fare eco anche dal fatto che secondo il primo cittadino, i russi hanno colpito l’occasione per colpire un obiettivo militare perché in uno degli edifici presi di mira Artyukh ha tenuto una cerimonia di consegna di medaglie ai soldati della 117ma Brigata.
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