Ucraina, missili russi distruggono albergo: ucciso un reporter inglese

Il reporter ucciso era di nazionalità britannica e membro di un team dell'agenzia Reuters che segue la guerra in Ucraina

Redazione
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Un attacco russo ha colpito un albergo di Kramatorsk, nell’Ucraina orientale, in cui stavano alloggiando alcuni report stranieri. A darne notizia è stato il capo della regione di Donetsk, Vadym Filashkin, che su Telegram ha scritto: “Un hotel è stato preso di mira in città: due persone sono attualmente  ferite e una persona è sotto le macerie. Le tre vittime sono giornalisti, cittadini dell’Ucraina, degli  Stati Uniti e del Regno Unito“.

Sul posto sono intervenuti polizia e soccorritori, come ha dichiarato Filashkin, per pulire la strada dalle macerie e recuperare gli eventuali dispersi. Oltre all’hotel in cui risiedevano i tre giornalisti, sembrerebbe che l’attacco russo abbia colpito anche un grattacielo nelle vicinanze. Le macerie dei due edifici, quindi, avrebbero invaso la strada rendendo le operazioni di soccorso ancora più complesse.

Si ipotizza che l’offensiva abbia colpito proprio la città di Kramatorsk, in quanto rappresenta l’ultima grande città del Donbass che è ancora sotto il controllo ucraino. L’invasione russa, quindi, non accenna ad arrestarsi, neanche di fronte alla controffensiva ucraina, che vede le truppe di Kiev continuare ad avanzare nella regione russa di Kursk, con l’obiettivo di destabilizzare il Paese e indebolire le truppe russe sul territorio ucraino.

Ucciso un reporter inglese dell’agenzia Reuters

Nel corso della giornata di ieri è giunta la conferma che il giornalista inizialmente disperso fosse deceduto durante l’attacco all’hotel in cui risiedeva. Si tratta di Ryan Evans, reporter britannico e membro del team di Reuters che segue la guerra in Ucraina, ex soldato e consulente per la sicurezza dell’agenzia. Si trovava in Ucraina insieme ad altre cinque persone, tutte ospiti dell’hotel Sapphire di Kramatorsk. Altre tre giornalisti di Reuters sono rimasti feriti nell’attacco. Uno di loro si troverebbe in condizioni critiche.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’hotel è stato colpito da un missile russo balistico Iskander, che può colpire a distanze fino a 500 km, sottolineando la natura brutale dell’attentato: “Un normale hotel cittadino è stato distrutto dall’Iskander russo in un attacco assolutamente intenzionale, ponderato“. Il Ministero della Difesa russo non ha risposto a una richiesta di commento, ha sottolineato Reuters specificando di non essere stata in grado di verificare in modo indipendente se il missile che ha colpito l’hotel sia stato sparato dalla Russia o se si sia trattato di un attacco deliberato a quell’edificio.

Truppe ucraine attaccano Belgorod: 5 civili uccisi

Nella notte tra sabato e domenica, l’Ucraina ha portato a termine una violenta offensiva nella regione di confine russa di Belgorod. Un territorio che Kiev avrebbe puntato, ma su cui la Russia avrebbe investito in truppe e in armi, rendendolo quindi molto più complesso da espugnare. L’esercito ucraino però non si è arreso e sembrerebbe che l’attacco sia costato la vita a cinque persone. Il bilancio sarebbe di 12 feriti, tra cui anche minorenni, di cui quattro gravi. La notizia è stata confermata dal governatore Vyacheslav Glaskov, il quale ha sottolineato che l’attacco si è concentrato nel villaggio di Rakitnoe.

Sembrerebbe, inoltre, che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky abbia affermato che l’Ucraina si sta preparando ad utilizzare nuovi tipi di armi sul campo di battaglia. Secondo le parole del presidente, ieri sarebbe stato utilizzato un missile-drone a lungo raggio Palianytsia, che ha la funzione di distruggere “il potenziale offensivo nemico” e nei prossimi giorni vi saranno armi simili in dotazione alle truppe di Kiev affinché portino a conclusione con successo la loro missione.

Nessun cessate il fuoco tra Russia e Ucraina

Le offensive tra Russia e Ucraina proseguono senza sosta, mentre si allontana sempre di più la possibilità che i due Paesi riescano a trovare un accordo che ponga fine alle ostilità. Il Cremlino ha confermato qualche giorno l’intenzione a chiudere per il momento i canali di comunicazione con Kiev, poiché la possibilità di una mediazione sarebbe stata annullata dall’attacco ucraino nella regione di Kursk. Non è chiaro quanto ancora si protrarranno le ostilità, ma secondo gli Stati Uniti, al momento la guerra è giunta a “un punto morto“.

Si ipotizza, infatti, che né la Russia né l’Ucraina abbiano a disposizione una quantità di armi sufficiente a portare avanti un’offensiva su larga scala. Secondo fonti americane, Kiev non sarà in grado di organizzarla per altri sei mesi. La strategia delle avanzate in territorio nemico, quindi, potrebbe proseguire ancora a lungo, almeno finché non si riapriranno i canali della diplomazia tra i due Paesi.

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