Ucraina, l’allarme dei servizi segreti Usa: “Putin vuole ripristinare la Grande Madre Russia”

La Russia avrebbe quindi messo in atto una mistificazione in piena regola, convincendo l'Occidente delle sue buone intenzioni, mentre di fatto continuerebbe a tramare per ottenere ciò che realmente desidera

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L’Occidente capeggiato da Donald Trump potrebbe aver frainteso le intenzioni del presidente russo, Vladimir Putin. L’apparente apertura nei confronti dell’intervento statunitense all’interno della questione ucraina potrebbe essere solo un deterrente per prendere tempo e sferrare l’ultimo attacco a Kiev, annettendola a Mosca. O almeno questo è quanto riporta il Washington Post, che sarebbe stato informato di alcuni dossier redatti dai servizi segreti Usa sulla posizione della Russia.

Solo ieri, le controparti Usa e russe avevano parlato di “cauto ottimismo” nei confronti della possibilità che si proceda con la tregua di 30 giorni, proposta dagli Usa e accettata dall’Ucraina nel corso dei colloqui di Gedda. Parole che avevano infuso una rinnovata speranza in Europa e che invece potrebbero essere un semplice deterrente per prendere tempo. La Russia non avrebbe intenzione, secondo quanto raccolto dall’intelligence Usa, di riorganizzarsi in funzione della pace, ma vorrebbe solamente sfruttare il momento giusto per raggiungere il suo obiettivo finale: rovesciare Zelensky e ottenere il controllo sull’Ucraina.

Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky

Quest’ultima verrebbe trasformata in un nuovo Stato vassallo, con il benestare degli Stati Uniti. Sembrerebbe che Trump sia stato avvisato già da alcuni giorni del possibile piano russo e questa nuova consapevolezza potrebbe averlo spinto a cercare una comunicazione più dura con il suo omologo, tanto da arrivare a minacciarlo con “sanzioni devastanti” nel caso in cui non accettasse i termini della tregua. Zelensky, intanto, da settimane continua a ripetere ciò che i servizi segreti avrebbero portato alla luce solo alcuni giorni fa: “Putin non vuole la pace e le sue condizioni sulla tregua non fanno altro che rallentare i negoziati“.

Il desiderio di Putin e le mire sull’Ucraina

La Russia avrebbe quindi messo in atto una mistificazione in piena regola, convincendo l’Occidente delle sue buone intenzioni, mentre di fatto continuerebbe a tramare per ottenere ciò che realmente desidera. Mentre continua a prendere tempo sul cessate il fuoco, le truppe russe continuano ad avanzare nel Kursk, riprendendosi ciò che dallo scorso agosto era stato sottratto loro dall’Ucraina.

Kiev avrebbe voluto utilizzare i territori conquistati come merce di scambio con la Russia, per avere man forte nei negoziati, eppure Mosca sembrerebbe essere già tornata in possesso di gran parte dei suoi asset. Una mossa che sembrerebbe confermare la teoria secondo cui Putin non è pronto a procedere con nessuna concessione, né territoriali né teorica. La pace, se sarà mediata dagli Usa, si svolgerà comunque secondo le condizioni del Cremlino.

A poche ore dai colloqui di Gedda, infatti, sembrerebbe che la Russia abbia inviato agli Usa un documento riportante tutte le pretese e le condizioni per giungere alla pace definitiva, possibilmente senza passare per una tregua provvisoria. Mosca sembrerebbe temere la possibilità che l’Ucraina utilizzi questo periodo per rafforzarsi ma, sempre secondo l’intelligence Usa, si ipotizza che in realtà questo stop ai bombardamenti potrebbe rivelarsi fondamentale anche per la Russia.

Il pericolo, a questo punto, è che anche la tregua si riveli inefficace, in quanto fungerebbe solo da momento di stasi prima del grande attacco della Russia. A questo punto, l’ipotesi ancora più probabile è che nasca un’intesa tra i due leader. Zelensky e Trump potrebbero giungere ad un accordo in autonomia, così da rinforzare la loro rinnovata alleanza e non depotenziare nessuna delle due figure. Da un lato Trump avrebbe mantenuto la sua promessa di portare alla conclusione delle ostilità in Ucraina, dall’altra Putin avrà ottenuto la possibilità di ricominciare a costruire laGrande Madre Russia“.

In cambio è possibile che Trump ottenga la possibilità che Putin rinunci ad una piccola parte delle sue mire in Ucraina, lasciando al presidente Usa la possibilità di vantarsi che questa piccola concessione sia realmente stata un suo merito. Nel mezzo l’Ue rimarrà ferma nella sua indecisione e nella sua incapacità di giungere a parlare con una voce unica nei confronti delle altre potenze mondiali. La Germania e la Polonia, quindi, già si organizzano per chiedere protezione nucleare direttamente sul proprio territorio, dimostrando l’incertezza derivante da una trattativa gestita interamente dal Tycoon.

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