Ucraina, possibili contatti Russia-Usa e bozza di accordi sulle terre rare

Kryvyi Rih ha subito quello che sarebbe stato un attacco balistico russo causando la morte di 19 civili, nella maggior parte bambini. La Russia ha affermato di trattarsi di un "attacco mirato", ma i militari ucraini hanno immediatamente smentito

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Sono passati appena due giorni dal raid russo su Kryvyi Rih, che ha causato la morte di 19 persone, ma gli attacchi missilistici continuano a devastare l’Ucraina, dove a Kiev almeno tre persone sono rimaste ferite. Il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, ha annunciato per primo su Telegram che si erano verificate “esplosioni” in città.

Proprio ieri, il Presidente Volodymyr Zelensky ha puntato il dito contro quella che ha definito la “debole” risposta degli Stati Uniti alla strage di civili avvenuta il giorno prima nella sua città natale, quando un missile russo ha colpito il centro cittadino facendo una strage tra morti e feriti, tra cui molti bambini. Oggi, per ricordare le 19 vittime di quell’attacco, è stato indetto un giorno di lutto nazionale in tutta l’Ucraina.

Gli accordi sulle terre rare

Le tensioni che però rischiano di esplodere nei prossimi giorni, quando una delegazione di Kiev volerà a Washington per discutere della nuova proposta americana sull’accordo per i minerali ucraini, considerata ampiamente sfavorevole per il Paese invaso. “Ma non è una versione definitiva“, ha chiarito la ministra dell’Economia Yuliia Svyrydenko. E “siamo molto concentrati nel garantire che la bozza finale sia pienamente in linea con i nostri interessi strategici“.

Per le autorità ucraine, questa debolezza americana nei confronti di Mosca lascia carta bianca all’invasione. Perché nonostante gli accordi raggiunti in Arabia Saudita, nessuna tregua sull’energia e sul mare è stata concretamente attuata: Mosca e Kiev continuano ad accusarsi reciprocamente di raid sulle strutture energetiche.

Di fronte a questo scenario, è chiaro che i prossimi passi restano ancora incerti. L’inviato del Cremlino, Kirill Dmitriev, ha evocato la possibilità di nuovi contatti tra funzionari russi e americani già “la prossima settimana“, ma senza citare direttamente il dossier ucraino.

Nel frattempo, ci ha provato il Presidente francese, Emmanuel Macron, a invocare una reazione più decisa dei partner di Kiev: “Gli attacchi della Russia devono cessare, è necessario un cessate il fuoco il prima possibile e azioni forti, se la Russia continua a cercare di guadagnare tempo e rifiutare la pace“, ha chiesto il presidente francese, che già in occasione dell’incontro all’Eliseo a fine marzo aveva annunciato la decisione unanime dei Volenterosi di non ritirare le sanzioni contro la Russia.

Kryvyi Rih, la strage

Un giorno che seppur segnato dall’allarme aereo in corso non ha impedito la reazione di solidarietà spontanea dei cittadini. La zona di Kryvyi Rih che venerdì è stata perpetrata dalla strage è al momento transennata e chiusa al traffico e risulta devastata con facciate di edifici sventrate, finestre collassate e un parco che non esiste più. Un attacco che secondo Kiev è stato effettuato con un missile balistico russo caricato con una testata cluster.

Bridget Brink, ambasciatrice statunitense a Kiev, ha denunciato la drammatica vicenda dicendosi “inorridita” dall’attacco missilistico balistico su Kryvyi Rih ma senza fare riferimento alla provenienza. Motivo per cui, Zelensky non si capacita del cinismo e dopo aver definito i nemici “bastardi” si scaglia anche contro Washington che avrebbe “paura di pronunciare la parola ‘russo’ quando si parla di attacchi missilistici che uccidono bambini“.

E’ raro che il leader ucraino adotti pubblicamente un simile tono nei confronti dei suoi alleati. Washington è stato il principale sostenitore militare e finanziario di Kiev fin dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022, ma il nuovo presidente statunitense ha intensificato le critiche nei confronti della sua controparte ucraina. Un rapporto che ha visto la sua massima incrinatura quando Zelensky e Trump si sono verbalmente scontrati nello Studio Ovale alla Casa Bianca lo scorso 28 febbraio, discutendo davanti alle telecamere di tutto il mondo.

Ucraina, la spiegazione russa alla strage

Il Tycoon si è avvicinato al Presidente russo, Vladimir Putin, con il quale ha dichiarato di voler negoziare la fine della guerra il più rapidamente possibile. Le sue braccia aperte a Mosca non sono ben viste da Kiev, nonostante Trump abbia minacciato la Russia con l’introduzione di nuove sanzioni. In merito all’offensiva su Kryvyi Rih, Mosca sostiene di aver effettuato un “attacco di precisione” contro un ristorante “dove si stavano incontrando comandanti e istruttori di formazioni occidentali“.

Ma l’esercito ucraino ha immediatamente commentato le giustificazioni della Russia ritenendole “informazioni false” mirate a “coprire il suo cinico crimine“. Il ristorante è un edificio di un piano situato a circa cento metri e che riporta danni minori e 12 ore dopo l’incidente non c’è traccia della strage di militari denunciata da Mosca che avrebbe dovuto contare la perdita di 85 uomini e 20 veicoli. Una strage quella di venerdì che è frutto di una escalation che si è abbattuta sulla regione di Dnipropetrovsk nelle ultime settimane. La zona resta di grande interesse russo perché polo industriale principale in Ucraina e colpirlo significa indebolire i rinforzi e la logistica ucraina.

Ucraina, continuano gli attacchi

Contemporaneamente all’attacco di Kiev, il sistema di difesa aerea ucraino ha diramato l’allerta per le regioni di Kharkiv, Mykolaiv e Odessa a causa dell’intercettazione di “missili che erano penetrati nella regione di Chernihiv da nord e si dirigevano verso Sud“. Avvisi che sono stati successivamente revocati.

In risposta, il Comando delle Forze armate polacche ha annunciato che, a causa “dell’intensità dell’attività aerea russa, che ha colpito obiettivi in Ucraina occidentale, le Forze alleate hanno iniziato le operazioni nello spazio aereo polacco. Intanto, il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver intercettato e distrutto 11 droni ucraini.

E mentre bombardano dal cielo, le forze di Vladimir Putin si muovono a Sumy, nel nord dell’Ucraina, dove in una rara avanzata rivendicano la conquista della città di Basovka, a circa 3 km dal confine del Kursk. “Fake news“, hanno replicato i militari ucraini. Ma resta il segnale preoccupante per la difesa di Kiev, che non può permettersi di subire ulteriori perdite territoriali, mentre l’esercito è sempre più in difficoltà su tutte le linee di combattimento e la diplomazia fatica a fermare gli scontri che ormai vanno avanti da oltre tre anni. Oltre ai raid su Kiev, i droni di Mosca hanno colpito a Mykolaiv, Sumy, Kharkiv, Khmelnytskyi e Cherkasy, mentre a Kherson un attacco ha provocato un morto.

Un crescendo di raidcche, secondo Volodymyr Zelensky, rivela le reali intenzioni del Cremlino: proseguire la campagna di terrore finché il mondo lo permetterà. “La Russia non vuole fermarsi. Ogni nostro partner, dagli Stati Uniti all’Europa, lo ha visto chiaramente. Per questo motivo, la pressione deve continuare“, ha ripetuto come un mantra il presidente ucraino, ricordando che lui ha accettato la proposta dell’America di un cessate il fuoco completo e incondizionato. Ma Putin la rifiuta.

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