I militari della Corea del Nord, inviati da Kim Jong-Un a combattere a fianco della Russia, avrebbero lasciato il fronte della guerra in Ucraina, abbandonando la linea del fronte nella regione russa del Kursk. Le truppe coreane avrebbero subito infatti diverse perdite.
La notizia della ritirata dei soldati arriva dal comandante delle forze speciali ucraine. in un aggiornamento a Sky News rilasciato parlando da una base segreta nel nord-est dell’Ucraina. “Puls“, questo il nome in codice del comandante, afferma che l’abbandono del fronte da parte delle truppe di Kim Jong-Un sarebbe collegato ai gravi e sanguinosi “errori“ da loro commessi durante la prima fase degli scontri. Le perdite ingenti li avrebbero costretti a ritirarsi per curare i feriti o aspettare nuovi rinforzi. “Penso che torneranno presto“, aggiunge il comandante.
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La regione del Kursk era stata presa dalle forze ucraine all’inizio di agosto 2024, che sono riuscite a mantenere il controllo della zona almeno fino agli attacchi degli ultimi giorni, che hanno visto i contingenti russi avanzare in alcuni luoghi strategici del territorio. Sono stati riconquistati, in particolare, il villaggio di Nikolayevo-Darino, vicino al confine con l’Ucraina, e Velyka Novosilka, una città che non si trova nel Kursk ma nella regione di Donetsk, che tuttavia rappresenta un altro snodo difensivo vitale per Kiev.
La presenza dei soldati nordcoreani in Ucraina
Secondo quanto si evince da diverse interviste ai soldati ucraini, i soldati provenienti dalla nord Corea avrebbero riscontrato gravi difficoltà, che è stata associata alla probabile mancanza di preparazione adeguata. Il loro equipaggiamento è ottimo, forse migliore di quello degli alleati russi. Tuttavia diversi di loro attaccano a piedi, a gruppi di venti o quaranta, sembrando inconsapevoli dei pericoli provenienti da droni o dall’artiglieria.
Un modo di affrontare il campo di battaglia al limite dell’anacronistico, che ha li ha resi bersagli facili, quasi inermi sotto il fuoco ucraino. Altra particolarità riscontrata: i soldati di Kim tendono a non lasciare tracce della loro presenza sul campo di battaglia, recuperando morti e feriti, ma soprattutto si rifiutano di farsi catturare vivi, preferendo farsi esplodere con delle granate.
Secondo il Washington Post i militari di Pyongyang portano con sé fogli di carta scritti in coreano e tradotti grossolanamente in russo, che riportano istruzioni dei comandi alleati e frasi da utilizzare contro i nemici. In un biglietto trovato indosso a un soldato ucciso dall’esercito di Kiev alcune settimane fa si leggeva: “Resistere è inutile“, “Arrendetevi” e “Siete circondati“. Il breviario contiene 23 frasi in tutto, come riporta il Washington Post, che ha intervistato alcuni militari ucraini dell’Ottavo reggimento delle forze per le operazioni speciali operativo nel Kursk.
Il rapporto con i contingenti alleati russi sarebbe inoltre piuttosto difficile. Il coordinamento e la logistica sono stati spesso rallentati o poco efficaci a causa della barriera linguistica che divide i due eserciti. Un soldato ucraino intervistato ha raccontato che attraverso intercettazioni radio Kiev ha scoperto che i nord coreani stavano prendendo di mira delle postazioni russe senza saperlo.
A rendere ancor più surreale la presenza dei contingenti nord coreani sul fronte di guerra è il fatto che né Mosca né Kim Jong-Un hanno mai ufficialmente confermato l’invio di contingenti da Pyongyang. Secondo i dati forniti da Kiev e dagli alleati occidentali sarebbero stati inviati 11.000 soldati, principalmente a rinforzare i contingenti russi nella regione del Kursk, dove da agosto era in corso l’avanzata ucraina. Lo stesso Zelensky ha dichiarato che, dal loro arrivo sul fronte circa 4000 soldati nord coreani sono stati uccisi o feriti.
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