Ucraina, Crosetto apre alla diplomazia: ipotesi di una tregua dal Cremlino

Pensare che il presidente russo, Vladimir Putin, stia riflettendo su una possibile tregua nel conflitto in Ucraina sembra quasi essere un'utopia

Redazione
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È tempo di una soluzione politica per portare la pace in Ucraina“. Queste sono le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto in visita alla base di Malbork, in Polonia. L’istituzione va dritto al punto, sottolineando l’importanza dell’impegno militare in supporto a Kiev per la costruzione di percorsi che arrivino ad una strada diplomatica e di pace.

Ucraina: le parole di Crosetto

La guerra in Ucraina dura ormai da due anni. Intanto si è raggiunta la conservazione del Paese e il consolidamento di un confine che ha bloccato l’attacco russo. Il resto si può ottenere aprendo un fronte diplomatico e politico per cercare di ottenere lo stesso risultato attraverso dei tavoli di pace” afferma Crosetto in Polonia.

crosetto
Crosetto

La visione del ministro sembra essere molto ottimistica, senza tener conto della posizione russa di Putin: “La guerra in Ucraina non finirà finché la Russia non riuscirà a denazificare e demilitarizzare l’Ucraina“. Per Crosetto, la comunità internazionale ha il dovere di pensare se sia possibile ottenere con la politica, ciò che non è stato possibile ottenere con le armi.

Ucraina: l’ipotesi di una tregua

Pensare che il presidente russo, Vladimir Putin, stia riflettendo su una possibile tregua nel conflitto in Ucraina sembra quasi essere un’utopia. Eppure, il New York Times sostiene che da settembre il leader del Cremlino abbia inviato dei segnali di apertura verso un cessate il fuoco. Una strategia che da un lato non riconosce il passaggio alla Russia del 20% del territorio strappato finora a Kiev, ma dall’altro permette di congelare lo stallo lungo il fronte, consentendogli di dichiarare vittoria e terminare il conflitto.

putin
Putin

Nei mesi scorsi erano stati rivelati i contatti che il ministro degli Esteri russo, Lavrov, avrebbe avuto a New York con esponenti della diplomazia americana come l’ex presidente del Council on Foreign Relation Richard Haass e l’ex direttore per l’Europa alla Casa Bianca Charles Kupchan. Putin era sicuro di vincere e terminare il conflitto nelle prime due settimane, invece qualcosa nel suo piano è saltato: i colloqui con gli esponenti Usa erano saltati quando si scoprirono i crimini di guerra commessi dalle sue truppe.

Al momento sono tre gli elementi che fanno pensare un possibile accordo: lo stallo della controffensiva, la guerra a Gaza e il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

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