Domani Gedda, città dell’Arabia Saudita, diventerà il teatro del primo incontro delle delegazioni di Ucraina e Usa da quanto Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono scontrati nello Studio Ovale della Casa Bianca. Un incontro finalizzato a trattare del conflitto in corso e soprattutto della pace che potrebbe presto essere finalizzata. “Ci aspettiamo risultati, sia in termini di avvicinamento alla pace, sia in termini di continuo sostegno degli USA“, ha dichiarato speranzoso il leader di Kiev nel discorso alla Nazione tenutosi ieri sera.
Dopo un’iniziale rottura, dovuta proprio allo scontro avvenuto a Washington tre settimane fa, i due leader sono intenzionati a ricostruire il loro legame, anche se il presidente Usa sembra essere pronto a pretendere e molto meno a garantire sicurezze all’Ucraina. Già ieri, nel corso di un’intervista con Fox News, il titolare della Casa Bianca ha sostenuto di essere scettico sul fatto che Zelensky sia veramente pronto per un accordo con la Russia.
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Una possibilità più volte smentita dal presidente ucraino, che anche oggi ha voluto ribadire la sua posizione tramite un post pubblicato sul suo profilo ufficiale su X: “L’Ucraina ha cercato la pace fin dal primo secondo della guerra. E abbiamo sempre detto che l’unica ragione per cui la guerra continua è la Russia“. Una posizione totalmente contraria a quella adottata dal suo omologo americano, che ha invece attaccato Kiev sostenendo che il proseguo del conflitto sia proprio sua responsabilità, in quanto non avrebbe voluto procedere con un accordo nei primi mesi di conflitto.
Ma, sembrerebbe, secondo il Guardian citando media internazionali, che ora la delegazione ucraina sia pronta a proporre un cessate il fuoco parziale, che riguardi l’interrompere gli attacchi aerei e nel Mar Nero “sono l’opzione più facile da attuare e monitorare ed è possibile cominciare da questo“, ha spiegato un alto responsabile ucraino all’Afp, oltre agli attacchi missilistici a lungo raggio, nonché il rilascio dei prigionieri.
Inoltre, sembra verrà risolto anche l’ultimo accordo rimasto sul tavolo, ovvero quello sui minerali ucraini, naufragato nello scontro dello Studio Ovale. Kiev si dice pronta a firmare l’accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Questa la proposta di Zelensky speranzoso di convincere Trump a riprendere il sostegno americano all’Ucraina. I segnali
sono “positivi” e l’intesa potrebbe essere raggiunta questa settimana, ha detto a Fox l’inviato di Trump Steve Witkoff, forse già a Riad secondo fonti ucraine.
Trump: “Faremo molti progressi sull’Ucraina”
Intanto, in Ucraina la guerra continua a imperversare, con centinaia di morti registrati negli ultimi giorni a causa dell’inasprirsi delle condizioni del conflitto. Dalla scorsa settimana, infatti, gli Usa hanno deciso di sospendere gli aiuti diretti e indiretti a Kiev, lasciando il Paese in una situazione di forte difficoltà, soprattutto per l’assenza di immagini satellitari fondamentali per comprendere i prossimi passi da compiere a Kiev.
Sulla questione, però, Trump continua a mantenere una certa ambiguità, sottolineando la volontà di revocare presto la pausa nella condivisione di dati di intelligence con Kiev, dopo gli annunci dei giorni scorsi. “Ci siamo quasi, ci siamo proprio. Faremo molti progressi“, ha infatti dichiarato ai media statunitensi, facendo però riferimento anche ai colloqui che si terranno domani a Gedda. Trump ha poi sostenuto di credere che in questa settimana si svolgeranno avvenimenti molto importanti, che potrebbero presto cambiare il destino del conflitto in corso.
Trump: “Accordo sulle terre rare tra due o tre giorni”
Nello specifico, poi, il presidente Usa ha dichiarato che l’accordo con l’Ucraina sulle terre rare potrebbe avvenire prima del previsto, addirittura “nei prossimi due, tre giorni“. Non è chiaro però, se questo sia un auspicio di Trump o se si tratti di una certezza. Il miliardario ha però proseguito con gli affondi contro Kiev, sostenendo che il Paese di Volodymyr Zelensky debba proseguire “seriamente” nelle trattative, in quanto al momento “non ha le carte” per comportarsi in modo diversi.
Secondo il titolare della Casa Bianca, infatti, l’Ucraina in passato non avrebbe dimostrato di volere realmente la pace. Ora, però, la situazione si evoluta in modi completamente nuovi e di conseguenza Trump si aspetta un cambio radicale di comportamento. Il commento del Tycoon si è poi concluso sui motivi che lo spingerebbero ad essere così duro nei confronti della Nazione di Volodymyr Zelensky.
Secondo il miliardario non sarebbe una questione puramente economica, anche se ha voluto nuovamente sottolineare il 350 miliardi di dollari spesi per questo guerra, ma si tratterebbe piuttosto di un problema umano. “Almeno 2mila soldati sono morti questa settimana“, ha infatti evidenziato il presidente, ponendo l’accento sulla gravità della situazione attuale.
Rubio: “L’obiettivo è stabilire le intenzioni dell’Ucraina”
Al suo arrivo in Arabia Saudita, anche il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha ribadito che l’obiettivo dell’incontro è “stabilire chiaramente le intenzioni dell’Ucraina” sulla pace e avere la certezza che Kiev “sia pronta a fare cose difficili, come faranno i russi“. Il Segretario, inoltre, ha auspicato di poter “risolvere” la questione del taglio degli aiuti, giudicando peraltro “promettente” la proposta ucraina di un cessate il fuoco parziale.
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