La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe essere giunta sull’orlo di una nuova evoluzione. Kiev ha chiesto ufficialmente all’Unione europea la rimozione del veto sull’utilizzo in territorio russo delle armi da loro inviate. Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue, si è mostrato favorevole alla possibilità, esortando i vari capi di Stato dei Paesi membri a cedere alle richieste del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba. Volodymyr Zelensky già nella giornata di ieri aveva annunciato importanti cambiamenti nell’assetto della guerra.
A pochi giorni dall’annuncio dell’arrivo del conflitto ad un “punto morto” a causa delle possibilità belliche ridotte dei due Paesi, l’Ucraina ha chiesto aiuto prima agli Usa e poi all’Ue. Il presidente ucraino ieri ha dichiarato di voler intavolare un colloquio con Joe Biden per discutere prima del fantomatico “piano di vittoria di Kiev“, ovvero un documento che in quattro fasi descriverebbe la fine della guerra contro la Russia, e per chiede nuove armi con la possibilità di usarle in territorio nemico.
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La richiesta di Kiev non è da sottovalutare. Fino a questo momento, i Paesi Nato si sono rifiutati di cedere alle pressioni di Zelensky, poiché timorosi di una possibile escalation. L’utilizzo di armi estere in territorio russo potrebbe infatti causare un catastrofico allargamento del conflitto. Secondo fonti ucraine, però, al momento questo pericolo non esisterebbe più. Lo stesso Zelensky ieri avrebbe sostenuto di voler consegnare una lista di obiettivi agli Usa per dimostrare che le armi non saranno utilizzate contro nemici. In conferenza stampa con Borrell, Kuleba ha invece sostenuto: “Abbiamo mostrato che le linee rosse della Russia sono vuote, non c’è paura per una escalation“.
La conferenza stampa sull’Ucraina di Kuleba e Borrell
L’Alto rappresentante dell’Ue si è detto favorevole alla rimozione del veto sulle armi all’Ucraina, sostenendo che esso rende l’utilità degli armamenti minima. “Ci deve poter essere pieno utilizzo per colpire obiettivi militari in Russia in linea con le regole internazionali” ha dichiarato Borrell, ricordando come le nuove offensive russe in Ucraina abbiano dimostrato che il nuovo obiettivo di Mosca è quello di “distruggere completamente, annichilire, il sistema elettrico ucraino per metterla al freddo il prossimo inverno“.
Per l’Alto rappresentante, inoltre, l’offensiva ucraina in Russia è un tassello a favore di Kiev, che avrebbe dimostrato “audacia“, modificando “la narrazione di Putin in questa guerra“. Di fronte a passi così coraggiosi, dunque, secondo Borrell l’Ue dovrà svolgere la sua parte, lasciando indietro i timori e sostenendo Kiev nella difesa della sua integrità territoriale. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, ha sostenuto che l’Ucraina ha dimostrato che è possibile battere la Russia, nonostante la presenza di detrattori che avrebbero dato per spacciato il destino dell’Ucraina.
Ora, però, secondo il ministro ucraino è necessario un passo in avanti ancora maggiore: “Dobbiamo poter colpire gli obiettivi militari legittimi dentro la Russia, gli aeroporti da dove partono gli attacchi per l’Ucraina, se abbiamo missili sufficienti e possiamo colpire gli obiettivi, ridurremo la pressione sulle infrastrutture critiche“. Secondo Kuleba, infatti, al momento gli aiuti militari non sarebbero sufficienti perché arriverebbero con ritardi onerose che non farebbero altro che aumentare le vittime innocenti del conflitto.
Nuove offensive nella notte a Kiev
Nei territori ucraini intanto proseguono le offensive russe. Una serie di esplosioni si sono verificate nella notte a Kiev, come riporta Rbc-Ucraina. Sembrerebbe che diversi detriti di un drone siano precipitati su edifici residenziali ed anche su un parco giochi per bambini. Lo avrebbe confermato il sindaco della capitale ucraina Vitaliy Klychko, sottolineando che tra le zone più colpite vi è il quartiere di Dnipro. Per il momento non risulterebbero danni a cose o persone, ma solo tanta preoccupazione a riguardo degli attacchi.
In territorio russo, invece, diversi droni delle forze armate ucraine avrebbero attaccato tre insediamenti nella regione russa di Belgorod, come annunciato dal governatore Vyacheslav Gladkov. Sembrerebbe che i danni al momento riguardino solamente gli edifici, con assenza di feriti. Le autorità, per salvaguardare la sicurezza dei minori, hanno disposto che gli alunni frequentanti le scuole nella zona, e poste a meno di 20 chilometri dal confine ucraino, dovranno partecipare alle lezioni a distanza.
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