Un barcone con a bordo 19 migranti si è rovesciato nel mar Mediterraneo, a largo delle coste della Tunisia. Il bilancio è di due morti: un adulto e un bambino di soli 5 anni, inizialmente dato per disperso. L’ennesima tragedia in mare che continua a far riflettere sul fenomeno dell’immigrazione irregolare che troppo spesso provoca morti innocenti, causati dalla spregiudicatezza di chi usa il dolore e la paura altrui per trarre profitti.
Tunisia, i soccorsi in mare
A seguito dell’allarme, la Guardia nazionale tunisina è immediatamente intervenuta per prestare soccorso ai passeggeri dell’imbarcazione. Un primo intervento ha permesso di portare in salvo dodici persone, mentre un secondo ne ha salvati altri cinque. Immediate anche le ricerche degli unici due dispersi. In poco tempo i due corpi senza vita sono stati ripescati dalle acque.
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Le ultime due vittime di una tratta che non guarda in faccia nessuno, il cui unico obiettivo è quello di guadagnare profitti, a scapito di chi decide di affidarsi a questi scafisti. Secondo quanto dichiarato dalle autorità tunisine, sembrerebbe che quattro persone siano state arrestate con l’accusa di essere coinvolte nel trasporto di migranti e nell’organizzazione di traversate clandestine.
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