Il desiderio di Zelensky è stato esaudito. Il colloquio telefonico con il Presidente Donald Trump per conoscere i dettagli di ciò che Mosca ha offerto a Washington e viceversa, è stato ottimo. Una telefonata di circa un’ora che si è incentrata proprio sulla chiamata con Putin, affinché Russia e Ucraina si potessero allineare in termini di richieste e necessità. “Siamo sulla buona strada” esordisce entusiasta il leader a stelle e strisce informando che chiederà al Segretario di Stato, Marco Rubio e al Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Michael Waltz di fornire una descrizione accurata dei punti discussi.
La coppia Trump-Zelensky ha visto così la sua evoluzione e lo scontro avvenuto allo Studio Ovale resta solo un brutto ricordo. Lo spirito che si respira è finalmente ottimista. Tra una pace sempre più vicina e progressi costanti nei negoziati, il Tycoon ha dichiarato che aiuterà Kiev a ottenere una difesa aerea dall’Europa mentre Zelensky ha reso noto di aver discusso un “cessate il fuoco incondizionato sul fronte“.
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Una proposta che sarebbe stata avanzata dall’ala americana e che l’Ucraina ha accettato e su cui le due parti continueranno a lavorare per metterla in pratica. “Riteniamo che questi passi siano necessari per creare la possibilità di preparare un accordo di pace globale durante il cessate il fuoco“, ha ribadito il leader ucraino. Dal canto suo, Kiev ha accettato di porre fine “agli attacchi all’energia e ad altre infrastrutture civili“, come chiesto nella proposta russa di tregua parziale. “Gli ucraini vogliono la pace, motivo per cui l’Ucraina ha accettato la proposta di un cessate il fuoco incondizionato” avanzata dagli Stati Uniti la scorsa settimana a Gedda, ha messo in evidenza il leader ucraino.
La telefonata ha portato ad un accordo di fondo che vedrebbe il contatto costante tra i due leader e i team americano e ucraino pronti ad incontrarsi in Arabia Saudita nei prossimi giorni per continuare a coordinare i passi verso la pace. “Abbiamo dato istruzione ai nostri team – spiega Zelensky – di risolvere le questioni tecniche relative all’attuazione ed all’allargamento del cessate il fuoco parziale“, oltre che a consiglieri e rappresentanti che svolgeranno questo lavoro “il più rapidamente possibile“. Così facendo, in ulteriori futuri incontri, i team potranno chiudere il cerchio.
“Ho ringraziato il presidente Trump e il popolo americano per il loro sostegno“, ha puntualizzato il Presidente dell’Ucraina sottolineando la forte volontà del popolo ucraino di raggiungere la pace, oltre all’importanza del concetto di pace attraverso la forza e l’influenza di Washington. I due leader hanno anche esaminato l’attuale situazione nella regione del Kursk concordando “di condividere le informazioni tra i loro stati maggiori della difesa man mano che la situazione sul campo di battaglia si evolve“.
Trump-Zelensky, i punti cardine
Nella lunga e dettagliata nota emessa dal dipartimento di Stato americano si stagliano i punti fermi stabiliti dal Presidente americano e quello ucraino. Innanzitutto, Trump si è impegnato ad aiutare Zelensky ad ottenere nuovi sistemi di difesa aerea, in particolare ‘Patriot’, anche se non direttamente dalle riserve del Pentagono. “Il presidente – spiega Marco Rubio – ha acconsentito a lavorare insieme per aiutare a trovare ciò che è disponibile, soprattutto in Europa“.
Un’apertura parziale del Tycoon che ha sempre avvertito di non voler fornire più armi all’Ucraina. In secondo luogo, mentre sembra per il momento sospeso l’accordo sulle terre rare, il Presidente dal biondo ciuffo si è proposto di contribuire alla sicurezza di Kiev in un’altra veste, ovvero controllando le centrali elettriche e nucleari ucraine. Trump ha affermato che gli Stati Uniti “potrebbero essere molto utili nella gestione di tali impianti con la loro competenza” in materia di elettricità e servizi di pubblica utilità.
“La proprietà americana – si ribadisce nella nota – di queste centrali rappresenterebbe la migliore protezione per tale infrastruttura e il miglior supporto per l’energia ucraina“, ma non si specifica in che modo Washington gestirebbe o acquisterebbe gli impianti. Il Tycoon ha anche promesso di “riportare a casa” i bambini ucraini rapiti, un tema che sta molto a cuore a Zelensky e a tutto il suo popolo.
Il ministero della Difesa russo, nel mentre, ha annunciato che lo scambio dei 175 prigionieri di guerra per parte, come annunciato dopo la telefonata tra Putin e Trump, è stato concluso con successo. Secondo quanto riferito Mosca ha consegnato a Kiev anche 22 prigionieri di guerra “seriamente feriti” e che necessitano di cure mediche urgenti come “gesto di buona volontà“.
L’incontro Trump-Putin
Intanto Steve Witkoff, inviato speciale di Trump per la Russia, prevede che il cessate il fuoco possa diventare realtà “entro un paio di settimane“. Quanto al futuro incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump, “non si può escludere che avvenga in Arabia Saudita, ma non ci sono ancora dettagli specifici sulla sede del vertice in presenza“, ha invece dichiarato all’agenzia di stampa Tass il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
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