Truppe europee, revisionismo sulla guerra in Ucraina e attacchi diretti a Volodymyr Zelensky, questi sono i tre elementi principali su cui si è concentrato il presidente Usa, Donald Trump, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto ieri nella sua tenuta di Mar-a-lago, in Florida. Mentre firmava una nuova ondata di ordini esecutivi, il miliardario si è cimentato in un commento del vertice di Riad, in cui si sono incontrati il suo segretario di Stato, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
Al centro dei lavori, come è noto, la discussione sulla possibile pacificazione dell’Ucraina. Il tutto in assenza di emissari di Kiev che, in questa prima fase delle trattative non avranno voce in capitolo, così come l’Unione europea. Proprio ieri, Marco Rubio ha aperto alla possibilità che, nel momento in cui l’accordo sul cessate il fuoco venisse raggiunto, allora sarà possibile includere Kiev e Bruxelles nei negoziati.
Volodymyr Zelensky ha ovviamente manifestato la sua contrarietà alla decisione, sottolineando la necessità che i diretti interessati possano avere un ruolo di primo piano in queste trattative, al fine di evitare di dover pagare lo scotto di una pace rapida e non ben pensata. Allo stesso modo, l’Unione europea si è allineata alle parole di Zelensky, ricordando come negli ultimi tre anni abbia sempre rivestito il ruolo di maggiore alleato di Kiev, cercando di raggiungere una situazione tale da permettere una pace che sia realmente giusta.
Putin: “Nessuno esclude l’Ucraina dai negoziati”
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha definito le parole di Zelensky come derivanti da una “isteria” e soprattutto “inappropriate” in quanto, secondo il leader di Mosca, nessuno avrebbe tentato di escludere l’Ucraina dalle trattative.
“Il presidente Trump mi ha detto durante il nostro colloquio telefonico che, naturalmente, gli Stati Uniti presumono che il processo di negoziazione avrà luogo con la partecipazione sia della Russia che dell’Ucraina“, ha infatti sostenuto il titolare del Cremlino.
Per quanto riguarda, invece, il possibile incontro tra i due leader, Putin ha sottolineato di voler accettare l’invito di Trump, ma di essere consapevole che per organizzare il vertice sarà necessario del tempo.
Trump: “L’Ucraina ha partecipato ai negoziati per tre anni”
Donald Trump ha invece dato una lettura diversa degli eventi, lanciandosi in una spiegazione che però ha creato più dubbi di quanti ne abbia risulti. Il Tycoon ha infatti sostenuto che Kiev avrebbe avuto un posto nei negoziati di pace per tutti e tre gli anni in cui è proseguita la guerra, chiarendo che, se veramente avesse voluto avere voce in capitolo, allora “non avrebbe dovuto iniziare la guerra“.
Una versione che però sembra non coincidere con quanto avvenuto nel febbraio 2022, quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina. “Avreste potuto fare un accordo“, ha poi continuato il presidente Usa, ribadendo che fino ad oggi Zelensky avrebbe avuto sempre nelle sue mani il potere di porre fine al conflitto. Proprio questa posizione sarebbe allineata con quella del leader russo, Vladimir Putin, che continua a sostenere che sia proprio Kiev a non aver voluto dare inizio ai negoziati.
Trump ha quindi dichiarato di essere “deluso” da quanto affermato da Trump e di essere comunque pronto a continuare a lavorare per portare alla pacificazione dell’Ucraina e allo stop delle morti al fronte. In questo senso, il Tycoon ha sostenuto di essere intenzionato a incontrare Putin entro la fine del mese, per discutere faccia a faccia di argomenti che finora sono stati affrontati solo telefonicamente o attraverso comunicati stampa.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, però potrebbe aver smentito in parte quest’ultima affermazione del presidente degli Stati Uniti, chiarendo che per organizzare un incontro tra i due leader è necessario un “certo lavoro di preparazione“. È possibile, quindi, che il vertice Russia-Usa possa essere rimandato a tempi futuri.
Trump: “Sono favorevole all’invio di truppe Ue in Ucraina”
The Donald ha poi deciso di commentare il vertice informale che il presidente francese, Emmanuel Macron, ha organizzato lunedì all’Eliseo. Nessuna parola sulla decisione stessa di organizzare un incontro parallelo a quello di Riad, a cui ha preso parte anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, perché Trump ha deciso di concentrarsi su uno degli argomenti maggiormente divisivi che sono stati affrontati a Parigi.
Il miliardario ha quindi tentato di mettere in atto una nuova opera di convincimento, o di esortazione, nei confronti dell’Ue, dichiarando la sua posizione sul tema dell’invio delle truppe europee sul territorio ucraino. Una questione su cui i leader presenti all’Eliseo non sono riusciti a trovare una posizione comune, in quanto portatori di vedute piuttosto differenti.
Trump ha invece assunto una posizione duplice e quasi contraddittoria. Se da un lato, infatti, il Tycoon ha dichiarato di essere assolutamente contrario all’invio di truppe Usa per la pacificazione del territorio di Kiev, dall’altro ha sostenuto di essere favorevole allo schieramento di quelle Ue. Il discrimine della questione, almeno per Donald Trump, risiederebbe nella lontananza degli Usa dal territorio in guerra.
In ogni caso, nel momento in cui Bruxelles dovesse decidere di procedere con l’invio di questi eserciti, il presidente Usa ha sostenuto di non avere intenzione di opporsi alla decisione. Non è chiara, al momento, la posizione di Vladimir Putin a riguardo.
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