Trump, il ritorno del fedelissimo generale Kellogg: “Pace attraverso la forza”

"Insieme assicureremo la pace attraverso la forza e renderemo l'America e il mondo di nuovo sicuri.", ha dichiarato Donald Trump

Redazione
4 Min di lettura

Donald Trump ha fatto nuovamente parlare di sé annunciando la nomina del generale a riposo Keith Kellogg a inviato speciale per l’Ucraina e la Russia. La decisione arriva con un obiettivo ambizioso: porre fine al conflitto che dura ormai da due anni e mezzo.

“Keith ha una carriera straordinaria nell’esercito e nel mondo degli affari. Durante la mia prima amministrazione ha svolto ruoli di grande responsabilità nella sicurezza nazionale,” ha dichiarato Trump su Truth Social, la sua piattaforma di comunicazione preferita. “Insieme assicureremo la pace attraverso la forza e renderemo l’America e il mondo di nuovo sicuri.”

Il ritorno di un fedelissimo

Kellogg, 80 anni, è una figura ben nota nell’entourage di Trump. Durante la prima amministrazione, ha ricoperto la carica di consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca ad interim, subentrando a Michael Flynn, coinvolto nello scandalo del Russiagate. Successivamente, è stato nominato consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Mike Pence.

La sua nomina rappresenta una mossa strategica di Trump per affrontare una delle questioni geopolitiche più delicate. Solo pochi mesi fa, Kellogg aveva proposto, insieme all’ex consigliere Fred Fleitz, un piano di pace che subordinava gli aiuti militari americani all’Ucraina alla volontà di Kiev di negoziare con Mosca. Tra i punti chiave, un cessate il fuoco basato sulle linee di combattimento attuali e il rinvio dell’adesione dell’Ucraina alla NATO.

Un segnale chiaro a Washington e Mosca

La scelta di Kellogg arriva in un momento in cui Trump cerca di consolidare la sua immagine di leader capace di riportare stabilità internazionale. L’annuncio segue indiscrezioni secondo cui l’ex presidente avrebbe considerato per l’incarico Richard Grenell, ex ambasciatore controverso in Germania e capo della National Intelligence. Alla fine, però, la scelta è caduta su Kellogg, figura ritenuta più esperta nelle dinamiche militari e diplomatiche della regione.

Le sfide del nuovo inviato

Il compito di Kellogg è arduo. La guerra in Ucraina ha raggiunto una fase di stallo, con scontri intensi e poche prospettive di negoziati concreti. La strategia americana, finora centrata sul sostegno militare a Kiev, potrebbe subire un cambiamento significativo se il piano di Kellogg venisse adottato. L’idea di una pace “attraverso la forza” implica pressioni non solo su Mosca, ma anche sul governo ucraino.

Inoltre, la nomina è un segnale chiaro ai partner internazionali: la politica estera di Trump, se tornasse alla Casa Bianca, sarà più orientata al pragmatismo che alla diplomazia tradizionale.

Con la campagna elettorale americana in pieno svolgimento, questa mossa di Trump potrebbe rafforzare il suo profilo di leader deciso e competente in politica estera. Tuttavia, resta da vedere se la comunità internazionale, e soprattutto l’Europa, accoglierà positivamente questa strategia, o se la considererà un rischio per l’equilibrio geopolitico della regione.

La strada verso la pace è ancora lunga, ma una cosa è certa: con Kellogg al comando, il ritorno di Trump potrebbe segnare un nuovo capitolo nella storia della diplomazia globale.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo