Il già controverso rapporto di Donald Trump con la NATO ha raggiunto nuovi livelli di tensione a seguito di una sua dichiarazione secondo cui: se gli alleati non dovessero mettersi in regola con i pagamenti, allora incoraggerà la Russia a “fare quello che diavolo vuole”. Parole pericolose che hanno scosso la Casa Bianca e provocato preoccupazioni tra gli alleati, alimentando timori per la sicurezza dell’Ucraina in caso di una possibile rielezione di Trump alle presidenziali.
Le reazioni alla provocazione di Trump
Le reazioni internazionali alle parole di Trump non si sono fatte attendere. Il portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates, ha reagito immediatamente definendo le dichiarazioni di Trump “sconcertanti e folli“. Tale posizione è stata supportata dal segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, che ha ribadito l’impegno dell’alleanza nel difendere tutti i suoi membri. “Ogni affermazione che mette in dubbio la reciproca difesa mette a rischio la sicurezza di tutti noi“, ha sottolineato Stoltenberg. Il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, ha definito “sconsiderate” l affermazione dell’ex presidente.
Nel frattempo i repubblicani rincarano la dose sottolineando il problema delle spese della difesa tra i paesi membri, riconoscendo che molte nazioni non sono in regola e sottolineando come questa situazione sia stata oggetto di lamentele da parte di diversi presidenti americani nel corso degli anni.
Tra le varie nazioni a non dare il contributo richiesto (il 2% del Pil) c’è anche l’Italia, che negli ultimi anni ha visto una decrescita progressiva della percentuale versata, dall’1,59% nel 2020 al 1,46% nel 2023. La comunità internazionale resta ora in attesa di sviluppi, mentre l’incertezza sulla posizione degli Stati Uniti nei confronti della NATO continua a destare preoccupazioni sul futuro della sicurezza globale.
Cosa comportano le affermazioni di Trump?
La preoccupazione principale al momento è che tali dichiarazioni possano costituire un invito diretto a Vladimir Putin e alle sue ambizioni espansioniste al di là dell’Ucraina, che continua a essere teatro di violenze. Gli ultimi eventi, come l’uccisione di una donna a Kherson e l’abbattimento di droni in diverse regioni, mettono in risalto la delicatezza della situazione e l’urgenza di sostegno all’Ucraina.
Le parole dell’ex presidente mettono anche a rischio il pacchetto di aiuti destinato all’Ucraina che il Senato sta cercando di approvare. Questo provvedimento, destinato a sostenere Kiev nella sua difesa contro l’aggressione russa, dovrà affrontare ostacoli nella Camera, dove i repubblicani filo-Trump sono più influenti.
L’amicizia dichiarata tra Trump e Putin, risalente al loro incontro a Helsinki durante lo scandalo delle interferenze russe alle elezioni presidenziali, è ora sotto i riflettori. L’ex presidente sembra affidarsi più alle parole di Putin che alle informazioni della sua stessa intelligence. L’intervista di Tucker Carlson a Putin, figura notoriamente vicina a Trump, ha riacceso l’attenzione su questa relazione, evidenziando la possibilità che le affermazioni di Trump siano un modo per far capire a Putin il mantenimento del loro rapporto nonostante l’appoggio di USA e NATO all’Ucraina.
