La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali dello scorso 5 novembre si è trasformata in un successo senza precedenti per il tycoon che, ormai da quasi due mesi, ha iniziato a costruire quelli che saranno i suoi prossimi quattro anni da Presidente degli Stati Uniti d’America. L’ennesimo successo di The Donald è stato raggiunto proprio oggi, grazie al rinvio “a tempo indefinito” della sentenza per comminare la pena nei confronti del presidente-eletto riguardante il caso dei pagamenti in nero alla porno star Stormy Daniels.
L’annuncio è stato dato dal giudice Juan Merchan, che ha quindi annullato la sentenza prevista per il prossimo 26 novembre. Già lo scorso mercoledì, gli avvocati di Trump si erano mossi proprio per tutelare il loro assistito dalle accuse di Daniels, chiedendo al giudice l’archiviazione del caso in virtù del Presidential Transition Act del 1963. I legali avranno tempo fino al 2 dicembre per presentare i documenti della richiesta e la Procura dovrà dare la sua sentenza prima del 9 dello stesso mese.
Leggi Anche
Il 47esimo presidente degli Stati Uniti era stato condannato lo scorso maggio con l’accusa di “falsificazione contabile aggravata per nascondere una cospirazione volta a pervertire le elezioni del 2016“. Nello specifico, il pagamento di 130mila dollari sarebbe servito per comprare il silenzio della pornostar, con cui il tycoon avrebbe avuto un rapporto sessuale prima delle elezioni del 2016.
Le accuse contro Donald Trump
Il presidente eletto è stato condannato per questa accusa lo scorso 30 maggio, anche in virtù della deposizione in aula di Stormy Daniels, che avrebbe confermato di aver avuto un rapporto sessuale con The Donald e di essersi vista offrire centinaia di dollari affinché non lo rivelasse e quindi mettesse in pericolo l’elezione del magnate alle presidenziali del 2016.
La donna avrebbe raccontato di aver conosciuto il miliardario nel 2006, nel corso di un torneo di golf a Lake Tahoe, in California. In quell’occasione, il tycoon la avrebbe paragonata a sua figlia Ivanka, sostenendo che questa fosse “bionda, bella e intelligente“. L’incontro incriminato dall’accusa, però risalirebbe a dieci anni più tardi, quando i due si sarebbero incontrati in un hotel, dove avrebbero cenato e poi consumato un rapporto sessuale.
Secondo il racconto di Daniels, sembrerebbe che Trump si sia posto davanti alla porta della camera di albergo in cui si trovavano per evitare che questa se ne andasse prima di aver avuto un rapporto con lui. La donna ha comunque confermato di non essere stata minacciata verbalmente o fisicamente affinché questo avvenisse, ma di essersi pentita di aver ceduto. “Ho detto a pochissime persone che avevamo effettivamente fatto sesso perché mi vergognavo di non averlo fermato”, avrebbe infatti dichiarato in aula.
Il rinvio nel giorno della candidatura di Bondi a capo della Giustizia
La notizia del rinvio della sentenza a tempo da destinarsi è giunta a poche ore di distanza dalla nomina di Pam Bondi, procuratrice della Florida, a capo del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti. Una decisione che segue di poco più di sei ore le dimissioni ufficiali di Matt Gaetz, prima scelta di Trump, costretto ad abbandonare il ruolo a causa delle accuse nei suoi confronti.
A differenza di Trump, Gaetz ha dovuto affrontare i suoi problemi giudiziari, legati ad uno scandalo a sfondo sessuale. La sua nomina, per ora, sarebbe l’unico inciampo di Trump, che procede instancabile verso la formazione della sua squadra di governo. “Per troppo tempo il Dipartimento di Giustizia è stato usato contro di me e altri repubblicani” ha dichiarato il presidente-eletto, sottolineando che con la sua amministrazione questi elementi prenderanno una piega totalmente differente.
“Pam lo riporterà al suo principio di combattere il crimine e rendere l’America sicura. È intelligente e tosta, è una combattente per l’America First e farà un lavoro fantastico“, ha infatti aggiunto The Donald, annunciando su Truth la nomina della procuratrice della Florida.
© Riproduzione riservata