Trump sorprende ancora: invitato Xi Jinping alla sua cerimonia di insediamento

Redazione
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L’insediamento definitivo di Donald Trump alla Casa Bianca è previsto per il 20 gennaio 2025, quando il nuovo presidente presterà giuramento dando inizio ufficialmente al suo mandato. Fra gli invitati alla tradizionale cerimonia anche il Presidente cinese Xi Jinping, come riportato dai media Usa, tra cui Cbs News.

Non è ancora noto se il Segretario generale del PCC abbia accettato o meno l’invito, che sembra sia stato inoltrato dal Tycoon a inizio novembre, subito dopo la vittoria delle elezioni: l’ambasciata cinese a Washington non ha risposto a una richiesta di commenti.È possibile che il team di Trump estenda l’invito anche ad altri leader: alcune fonti riportano che Viktor Orban, il premier ungherese, stia “ancora valutando” la partecipazione.

Si tratta di una situazione inedita, in quanto i dati del dipartimento di Stato mostrano che dal 1874 nessun leader straniero ha mai partecipato alla cerimonia di trasferimento del potere, sebbene ambasciatori e diplomatici siano generalmente invitati alla cerimonia. Un fatto che si spiega, secondo la portavoce della transizione Trump Karoline Leavitt, dal momento che i leader mondiali sanno che il ritorno del presidente alla White Houseripristinerà la pace in tutto il mondo“. Sarebbe questo il motivo dell’improvvisa inversione di tendenza, alla luce delle tensioni che attualmente attraversano il globo.

Insediamento Trump, la Cina di Xi “è pronta a mantenere il dialogo”

L’invito giunge in un momento in cui i rapporti con degli Stati Uniti con la Cina, suo storico contendente a livello globale, sembrano andare in una direzione di apertura. Lo dimostrano le parole stesse di Xi, che ha manifestato l’intenzione di voler “mantenere il dialogo con gli Stati Uniti“. Quel che preme al Presidente cinese è che le controversie commerciali vengano gestite correttamente, in particolare dopo l’insediamento definitivo di Trump.

Proprio ieri, 11 dicembre si è tenuto il Consiglio commerciale Usa-Cina, a conclusione del quale Xi Jinping ha inviato questo messaggio: “L’apertura è una forza trainante fondamentale per la civiltà e il progresso umano. Entrambi abbiamo da guadagnare dalla cooperazione e da perdere dallo scontro. Il successo di uno dovrebbe essere un’opportunità e non una sfida per l’altro“.

Non solo, ma il Presiedente ha dichiarato anche che “la Cina è pronta a mantenere il dialogo con gli Stati Uniti per espandere la cooperazione, gestire le divergenze, continuare a esplorare un modo giusto affinché i nostri due Paesi vadano d’accordo nel nuovo anno e per realizzare una coesistenza pacifica a lungo termine su questo pianeta, a vantaggio dei due Paesi e del mondo“.

Trump, “ottimi rapporti” con Xi durante il primo mandato. Quali misure nel prossimo governo?

Recentemente Donald Trump ha dichiarato all’emittente statunitense “Nbc News” che durante il suo primo mandato avrebbe avuto ottimi rapporti con Xi Jinping a livello personale, e di aver avuto con lui un colloquio telefonico nei giorni precedenti.

Fra le nomine chiave per l’amministrazione del nuovo governo Usa spiccano numerosi “falchi” della Cina, incluso il senatore Marco Rubio come segretario di Stato. Il presidente eletto ha annunciato che imporrà nuovi dazi sulle importazioni, che, oltre a Messico e Canada, coinvolgeranno anche la Cina. Per quest’ultima la tariffa aggiuntiva sarà del 10 percento, a meno che Pechino non s’impegni ulteriormente per fermare il traffico di fentanyl. La sostanza narcotica infatti costituisce la causa di numerosi decessi per overdose negli Usa.

La questione delle tariffe era stata toccata più volte già in fase di campagna elettorale. La loro imposizione dovrebbe avere l’effetto di spingere le aziende a portare la produzione negli Stati Uniti e a ridurre il deficit federale. In particolare, durante la corsa alla Casa Bianca, Trump ha minacciato per i beni importati dalla Cina tariffe superiori al 60 percento.

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