Donald Trump ha intenzione di sospendere gli aiuti Usa all’Ucraina? Secondo alcune fonti citate dal New York Times, sembrerebbe proprio che il leader statunitense sia pronto a chiudere i rubinetti a Kiev. Le prime indiscrezioni su un possibile passo in questa direzione avevano iniziato a circolare lo scorso sabato, a poche ore di distanza dall’accesa discussione che ha visto protagonisti il presidente ucraino e il suo omologo statunitense nello Studio Ovale della Casa Bianca.
Il timore, ovviamente, era che lo scontro potesse mettere in una posizione di svantaggio l’Ucraina, punita dalle decisione di Donald Trump. “Senza di noi non avete le carte giuste da giocare“, aveva sostenuto il miliardario nel corso di un incontro, lasciando intendere chi tra i due dettasse le regole all’interno di questo conflitto. È ovviamente innegabile l’apporto degli Usa al sostegno di Kiev, soprattutto per quanto riguarda i vari pacchetti economici e bellici varati dall’amministrazione Biden.
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La possibilità, quindi, che Trump decida di tagliare queste risorse all’Ucraina sembrerebbe a molti catastrofica. Secondo la testata newyokerse, quindi, il Tycoon avrebbe un incontro proprio nella giornata di oggi con il Segretario di Stato, Marco Rubio, e con il Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, con cui dovrebbe valutare ed eventualmente adottare la sospensione o l’annullamento degli aiuti militari all’Ucraina.
Usa, cosa sappiamo della decisione di Trump
Secondo quanto si apprende, quindi, i tagli di Trump nei confronti dell’Ucraina potrebbero riguardare anche le ultime spedizioni di munizioni e attrezzature autorizzate e pagate durante l’amministrazione di Joe Biden. Lo avrebbero confermato al New York Times alcuni funzionari anonimi dell’amministrazione del presidente Usa.
Lo scorso sabato, subito dopo il diverbio tra i due presidenti, il New York Times aveva sostenuto che lo stop di Trump avrebbe riguardato non solo gli aiuti diretti, ovvero armi e pacchetti economici per proseguire con la difesa dall’invasione russa, ma anche aiuti indiretti. Con questa dicitura si indicano una serie di provvedimenti, tra cui la condivisione di informazioni di intelligence tra i due Paesi, alcuni tipi di aiuti militari, l’addestramento di truppe e piloti ucraini e l’uso di una base militare Usa in Germania che ospita un call center che gestisce gli aiuti internazionali a Kiev.
Gli accordi tra Stati Uniti e Ucraina
Intanto, il presidente Usa sembra essere deciso a tenere chiuse le comunicazioni con l’Ucraina, finché Zelensky non si dimostrerà pronto a scendere a compromessi. Il tycoon ha taciuto per l’intero weekend, ma le interviste di diversi funzionari della sua amministrazione avrebbero confermato la linea. Se il leader ucraino si è detto pronto a firmare l’accordo sulle terre rare, il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha dichiarato che al momento “l’intesa non è sul tavolo“.
L’attacco più duro, poi, riguarderebbe la stessa posizione di Zelensky, ritenuto non adatto al suo ruolo dal governo Usa. Lo ha sottolineato lo speaker della Camera, Mike Johnson, in una intervista a Nbc News, a cui ha dichiarato che Zelensky deve cambiare posizione al più presto, “presentarsi al tavolo dei negoziati in segno di gratitudine“, oppure qualcun altro dovrebbe governare l’Ucraina al suo posto.
La risposta del leader ucraino, più volte ribadita anche in passato, è che la decisione sul suo destino spetta solamente al popolo ucraino. Nel caso in cui, però, Kiev riuscisse ad entrare nella Nato, allora Zelensky sarebbe pronto a dimettersi senza indugi. Il leader di Kiev ha però anche aggiunto che la sua intenzione sarebbe quella di ricandidarsi, per mostrare di essere amato e apprezzato dal suo popolo.
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