Trump non diminuirà i dazi del 25% su acciaio e alluminio: la risposta dell’Ue e i rischi per l’Italia

La decisione di Trump ha provocato una dura reazione del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha sostenuto che "i sovranisti fanno male all'Italia", sottintendendo i rapporti che questi intrattengono con gli Usa. Intanto, la guerra commerciale di Trump continua a prendere forma e dal prossimo 2 aprile entreranno in vigore anche i dazi reciproci previsti e messi in atto dal Tycoon

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Donald Trump non ha “alcuna intenzione” di allentare i dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio dai Paesi esteri, inclusa l’Ue. Lo ha dichiarato lo stesso presidente Usa nel corso di un incontro con i giornalisti sull’Air Force One, che questa notte lo ha portato a Washington dalla Florida. Una notizia poco rincuorante per l’Unione europea, che si trova ad affrontare una situazione piuttosto complessa dal punto di vista della politica estera.

Oltre alla trattative sul riarmo e la difesa dei Paesi europei, la comunità Ue deve affrontare con una certa urgenza l’emergenza commerciale che presto potrebbe palesarsi in Europa, a causa delle decisioni del miliardario che dal 20 gennaio guida gli Usa. Il Tycoon sembra quindi fermo nelle sue decisioni, che ormai da mesi preoccupano i Paesi a lui vicini, come Canada, Messico e Cina, così come il Vecchio Continente, a causa degli strettissimi rapporti commerciali che quest’ultimo intrattiene con gli Stati Uniti.

Renzi: “I dazi di Trump saranno un duro colpo per l’Italia”

La situazione inizia a farsi complicata anche per l’Italia, come sottolineato dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che sulla sua Enews, ha parlato di un “duro colpo” per il nostro Paese. “I sovranisti fanno male all’Italia“, ha dichiarato l’ex premier, sottolineando che le decisioni di Trump colpiranno innanzitutto gli imprenditori, che “finalmente iniziano a farsi timidamente sentire“.

Il senatore ha poi lanciato un appello a Confindustria, chiedendole di “svegliarsi“, in quanto le forze politiche più filo-trumpiane rischiano di mettere a dura prova il lavoro dei produttori italiani. “Lo hanno capito le famiglie che vedono crescere i costi e l’inflazione che esploderà, anche negli Stati Uniti, in caso di dazi“, ha evidenziato Renzi, chiedendo quindi a tutti di impegnarsi al fine di tutelare in primis le filiere italiane e poi quelle europee.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi

Le parole dell’ex sindaco di Firenze sarebbero sostenute da un rapporto dell’Istat, che sottolinea come nel 2024 il 48% del valore dell’export italiano è stato indirizzato fuori dall’Ue, di cui il 10% negli Usa. Come sottolineato da Christine Lagarde, presidente della Bce, le scelte di Trump “stanno creando ancora più incertezza sui mercati e tra gli operatori economici della pandemia da Covid nel 2020“.

Dazi, Trump: “Il 2 aprile sarà il giorno della liberazione degli Stati Uniti”

I dazi al 25% su acciaio e alluminio non sono l’unica preoccupazione dei Paesi che in primis saranno colpiti dalla guerra commerciale a cui Donald Trump ha dato inizio. Il titolare della Casa Bianca ha infatti annunciato di essere pronto a imporre dazi reciproci a partire dal 2 aprile nei confronti di tutte le pratiche commerciali che gli Usa ritengono “scorrette“. Questo stesso procedimento, però potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per gli Stati Uniti, in quanto potrebbe spingere i Paesi interessati a prendere di mira i prodotti e i partner commerciali statunitensi.

Il Tycoon, però, non sembra affatto preoccupato e ai giornalisti annuncia che “il 2 aprile sarà un giorno di liberazione per il nostro Paese“, perché permetterà di far arrivare negli Usa ancora più entrate di quelle finora garantite. Già da gennaio, infatti, il presidente degli Stati Uniti ha imposto dazi a vari partner commerciale e merci, sconvolgendo i mercati finanziari e aumentando le preoccupazioni sul fatto che i piani del Tycoon potrebbero provocare una recessione dell’economia americana.

La scorsa settimana le borse mondiali hanno registrato un calo vertiginoso, proprio a causa delle conseguenze relative alle scelte del Tycoon. Al momento, invece, le preoccupazioni sull’aumento dei dazi continuano a deprimere il valore del dollaro e a far crescere quello dell’euro, che si sta avvicinando ai massimi degli ultimi 5 mesi.

Cosa sono i dazi reciprochi e quali sono i rischi per gli Usa

Dal 2 aprile, quindi, il Tycoon ha intenzione di rispondere a tutti i Paesi che hanno imposto dazi agli Usa. “Si tratta di un ragionamento molto semplice – ha spiegato il presidente – ai Paesi che ci impongono un dazio doganale o una tassa, noi applichiamo loro esattamente lo stesso dazio o tassa“. Il ragionamento è finalizzato a compensare i trattamenti che Trump ritiene scorretti, in quanto vi sarebbero dei Paesi che “fanno pagare agli Usa molto più di quanto noi facciamo pagare loro“.

Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen

L’obiettivo del Tycoon sarebbe quello di diminuire l’immenso deficit presente nel suo Paese, che nel 2024 aveva raggiunto il picco di 1.100 miliardi. Inoltre, l’auspicio del magnate è che questa guerra commerciale permetta agli Usa di ottenere delle concessioni nelle relazioni commerciali. Il pericolo, però, è che in realtà questo metodo provochi la risposta opposta da parte dei Paesi colpiti.

L’Unione europea ha infatti già annunciato una risposta durissima nei confronti dei dazi imposti da Trump sull’acciaio e l’alluminio. Dal primo aprile, Bruxelles applicherà dazi alle merci statunitensi per un valore totale di 26 miliardi di euro. “Rimarremo sempre aperti al negoziato“, ha poi chiarito Ursula Von der Leyen, sottolineando che la Commissione Ue “deplora profondamente la mossa di Trump“, in quanto rischia di innescare una guerra commerciale di dimensioni pericolose.

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