Il giudice Juan Merchan ha mantenuto la sua promessa ed oggi 10 gennaio, a soli dieci giorni dall’insediamento ufficiale del presidente eletto degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha espresso la sua condanna sul caso Stormy Daniels, che vede imputato proprio il prossimo Capo di Stato Usa. The Donald è stato condannato per tutti e 34 i capi di imputazione, riguardanti il tentativo di pagare la pornostar che dà nome al caso per farle mantenere il segreto sui loro rapporti, al fine di evitare uno scandalo sessuale.
Il team di legali del tycoon hanno tentato in tutti i modi di evitare che la sentenza odierna potesse avverarsi, chiedendo prima l’annullamento e poi il congelamento. Il giudice Merchan ha invece mantenuto la sua posizione, decidendo di proseguire il caso fino alla sua chiusura. L’unico slittamento ha riguardato l’udienza di novembre, rimandata a causa della troppa vicinanza con le elezioni presidenziali americane, che hanno poi visto vincere proprio Trump.
Leggi Anche
Secondo il giudice, inoltre, l’immunità di cui gode ora Trump non sarebbe applicabile al caso in quanto avvenuto precedentemente rispetto al suo mandato. Come già annunciato, però, Trump non ha ricevuto alcuna condanna concreta. Il miliardario non dovrà scontare neanche un giorno di carcere e non dovrà neanche pagare una sanzione. La condanna, però, sporcherà definitivamente la sua fedina penale, rendendolo il primo presidente Usa ad avere precedenti penali.
Perché Trump nona andrà in carcere?
Il giudice del tribunale di New York, Juan Merchan, ha spiegato che la decisione di non condannare Donald Trump ad una pena detentiva è legata alla sua rielezione a Presidente degli Stati Uniti d’America. “Sono stati i cittadini di questa nazione a decidere che lei debba godere di protezioni come la clausola di supremazia e l’immunità presidenziale“, ha infatti spiegato il giudice, chiarendo però che le protezioni garantite dall’ufficio presidenziale non fungono da attenuante e non rendono meno grave quanto accaduto.
“Nonostante la straordinaria ampiezza di tali protezioni, un potere che non forniscono è il quello di cancellare un verdetto della giuria“, ha continuato Merchan, chiarendo anche i motivi che lo hanno portato a procedere con la sentenza.
Trump: “Sono innocente, è caccia alle streghe“
Il presidente eletto ha partecipato all’udienza in video collegamento e prima della sentenza ha deciso di voler dare la sua versione degli eventi, sottolineando come l’intero processo si sia basato su delle falsità, almeno secondo il suo punto di vista. Il tycoon ha infatti sostenuto che il procedimento penale nei suoi confronti possa essere considerato “una vergogna per il sistema” e che l’unico obiettivo non sia stato quello di fare giustizia, ma quello di “danneggiare la mia reputazione in modo che perdessi le elezioni“.
Il miliardario ha quindi evidenziato come questa strategia non abbia comunque funzionato, per poi partire nuovamente all’attacco. “Sono innocente, è stata una caccia alle streghe politica per danneggiare la mia reputazione”, ha dichiarato l’imprenditore, sostenendo nuovamente la teoria del complotto contro la sua persona, per poi annunciare la volontà di fare appello “contro questa bufala che non merito“. Anche Todd Blanche, avvocato di Donald Trump ha annunciato il ricorso in appello alla condanna per il processo di oggi.
++Articolo in aggiornamento++
© Riproduzione riservata