Strage a Sumy, Zelensky avverte su intenzioni di Putin: “Rischiamo nuovo conflitto mondiale”

Il presidente Usa cerca di uscire indenne dalla situazione ricordando che il conflitto in Ucraina è scoppiato a causa dell'amministrazione Biden. "Questa guerra non è mia", ha infatti chiarito il Tycoon, sottolineando comunque l'impegno finora messo in campo per porvi fine

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Donald Trump sembra essere divenuto vittima delle sue stesse incertezze. I continui cambi di prospettiva, i roboanti annunci improvvisi e poi i dietrofront molto meno rumorosi pesano gravemente sulle spalle dell’economia americana, costretta a guardare impassibile mentre il Tycoon procede con i suoi nuovi attacchi. L’annuncio dei dazi reciproci, poi la loro sospensione, la promessa di tariffe maggiorate sul settore dell’hi tech, che poi diventa invece esente dai rincari, fanno sembrare il presidente un uomo in balia della corrente, che fatica a comprendere in che modo non affogare.

L’incertezza si trasferisce ovviamente anche sui mercati, che subiscono in primis le conseguenze delle scelte del miliardario. Dalla tarda serata di ieri, la Casa Bianca è tornata a parlare di dazi, stavolta annunciando che le esenzioni su smartphone, pc e tablet sono solamente provvisorie, in quanto presto questi prodotti potrebbero essere colpiti dai dazi sui semiconduttori. Un nuovo cambio di strategia, che giunge a poche ore di distanza dalla proposta della Cina, che ha chiesto agli Usa di sospendere tutti i dazi finora in vigore contro le merci cinesi.

Ad aggravare la situazione del Tycoon, che continua a perdere consensi a causa della sua strategia economica, c’è la Russia che continua a non voler accettare un accordo per la fine della guerra. Lo scorso venerdì, l’inviato speciale per la Russia e l’Ucraina, Steve Witkoff, si è recato a San Pietroburgo per incontrare Vladimir Putin. Subito dopo la sua partenza, la città ucraina di Sumy è stata colpita da due missili balistici che hanno ucciso 34 persone, tra cui alcuni bambini, e ferito centinaia di persone.

Un attacco che più che rappresentare l’ennesima offensiva contro Kiev, sembrerebbe essere un chiaro messaggio contro il presidente americano, ancora convinto che presto possa giungere un accordo tra le due Nazioni. Come più volte annunciato, la Russia non ha intenzione di accettare un accordo a scatola chiusa e pretende delle certezze. L’annessione dei territori finora conquistati, la promessa che l’Ucraina non entrerà a far parte della Nato e accordi commerciali convenienti per il suo Paese.

Trump: “Zelensky e Biden hanno permesso alla guerra di iniziare”

Il Presidente Usa, Donald Trump, ha voluto ricordare che il conflitto in corso in Ucraina non è figlio delle sue azioni ma del “lavoro orribile” svolto da Joe Biden e Volodymyr Zelensky. Nonostante ciò, il Tycoon ha sottolineato l’impegno messo in atto per garantire che il conflitto si conclusa al più presto. “Se le elezioni del 2020 non fossero state truccate, e lo sono state, questa orribile guerra non ci sarebbe stata“, ha rivendicato Biden, affondando nuovamente contro il suo predecessore.

Zelensky: “Se Putin non viene fermato, si rischia Terza guerra mondiale”

Sulla questione è poi nuovamente intervenuto il presidente Vladimir Putin, sottolineando i pericoli a cui l’Occidente sta andando incontro. “Se non viene fermato il presidente russo avanzerà ulteriormente“, ha sibilato il leader ucraino, ricordando come l’obiettivo finale di Putin sia quello di “far rivivere l’impero russo e riconquistare i territori attualmente sotto la protezione della Nato“.

Di conseguenza, secondo Zelensky, queste posizioni potrebbero di fatto portare allo scoppio di un nuovo conflitto mondiale. Intanto dal Cremlino sono giunte le giustificazioni sull’attacco avvenuto ieri. Secondo il ministero della Difesa russo, Kiev avrebbe utilizzato la sua popolazione come “scudo umano“, organizzando eventi con la partecipazione di personale militare nel centro di città densamente popolate.

Così, ieri nella città di Sumy sarebbe stato messo in atto un attacco nei confronti di una riunione dello Stato maggiore di comando del gruppo di comando Seversk. Sarebbero 60 i militari rimasti uccisi. In questo senso, il Cremlino ha quindi voluto ricordare che il suo esercito colpisce esclusivamente obiettivi militari e quasi militari.

Trump: “A Sumy i russi hanno commesso un errore”

Così, la guerra russo ucraina sembra essere arrivata nuovamente ad un punto morto e il presidente Trump potrebbe essere costretto a cambiare strategia per ottenere i suoi obiettivi. Nel corso del viaggio di ritorno a Washington da Mar a Lago, a bordo dell’Air Force One, il Tycoon ha conversato con alcuni giornalisti, commentando anche l’attacco a Sumy. “Penso che sia stato terribile“, ha chiarito il titolare della Casa Bianca, per poi aggiungere un commento di cui non è stata ancora chiarita la natura: “Mi è stato detto che hanno fatto un errore, chiedeteglielo“.

La Casa Bianca si è invece espressa in maniera più chiara, sostenendo che le 34 vite perse a Sumy sono un “duro promemoria” della necessità della pace in Ucraina e del “perché gli sforzi del presidente Donald Trump per cercare di porre fine a questa terribile guerra arrivino in un momento cruciale“. Le parole dell’amministrazione americana non sono bastate però a placare la rabbia del presidente ucraino. Volodymyr Zelensky ha infatti deciso di mandare un messaggio durissimo al Tycoon, invitandolo a recarsi in Ucraina ad osservare con i suoi occhi le conseguenze dell’azione russa.

Volodymyr Zelensky, il presidente dell'Ucraina
Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina

Venite, vedete, e poi andiamo avanti con un piano per porre fine alla guerra“, ha spiegato, chiarendo che solo vedendo le devastazioni con i suoi occhi, il Tycoon potrebbe convincersi ad operare pressioni maggiori contro il presidente russo. Da ieri, infatti, il leader di Kiev continua a chiedere maggiori sforzi internazionali, affinché Mosca venga costretta ad accettare un cessate il fuoco e poi la pace definitiva.

Trump: “Nessuno si salva dai dazi americani”

Il Tycoon è poi tornato con un nuova prova di forza. Di fronte all’indebolimento delle sue politiche economiche e dell’influenza sulla Russia, il Tycoon ha deciso di rincuorare gli americani sostenendo che “nessun Paese se la caverà dai dazi punitivi, soprattutto la Cina che, di gran lunga, ci tratta peggio“. In questo senso, il presidente ha chiarito che lo scorso venerdì non è stata annunciata nessuna “eccezione tariffaria“, in quanto i prodotti tecnologici sono ancora sottoposti ai dazi del 20% e stanno “semplicemente passando a una ‘categoria’ tariffaria diversa“.

L’amministrazione Trump starebbe infatti esaminando i semiconduttori e la catena di fornitura dell’elettronica al fine di rompere il rapporto che lega gli Usa alle dipendenza di Paesi stranieri su queste particolari produzioni. “Quei giorni sono finiti! L’età dell’oro dell’America, che include i prossimi tagli fiscali e normativi, una parte sostanziale dei quali è stata approvata dalla Camera e dal Senato, significherà posti di lavoro più numerosi e meglio retribuiti“, ha spiegato il Tycoon, cercando di tornare nelle grazie dei suoi cittadini.

Il presidente è infatti consapevole di aver vissuto un calo considerevole nei sondaggi. Secondo una rilevazione di Cbs e YouGov sulla gestione dell’economia e dell’inflazione da parte di Trump, il 56% degli americani non approva l’azione del presidente, mentre il 44% lo promuove. In generale, invece, il Tycoon non riesce a mantenere alti i consensi, con solo il 47% della popolazione che ancora lo sostiene.

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