Trump attacca Zelensky: “Dittatore mai eletto”. L’Ue corre in soccorso: “Solo la Russia non è democrazia”

Trump ha ripreso e amplificato la propaganda russa, accusando falsamente Zelensky di aver dato il via al conflitto con Mosca. Il presidente ucraino non ha esitato a rispondere, sottolineando come il tycoon "viva in una bolla di disinformazione russa"

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La tensione tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky raggiunge nuove vette in uno scontro verbale che scuote la politica internazionale. L’ex presidente degli Stati Uniti ha usato toni durissimi nei confronti del leader ucraino, definendolo “un dittatore mai eletto” e “un comico mediocre” che “rifiuta di indire elezioni” e “ha ingannato Biden come un violino”. Parole che non sono passate inosservate, soprattutto considerando il delicato equilibrio dei negoziati sulla guerra in Ucraina.

Trump e la narrativa Russa: accuse senza precedenti

Trump ha ripreso e amplificato la propaganda russa, accusando falsamente Zelensky di aver dato il via al conflitto con Mosca. Il presidente ucraino non ha esitato a rispondere, sottolineando come il tycoon “viva in una bolla di disinformazione russa”. Nel frattempo, Kiev ha ricevuto Keith Kellogg, inviato USA per il conflitto, in un clima di evidente imbarazzo diplomatico.

Non è la prima volta che Trump attacca Zelensky. In passato lo aveva ironicamente definito “il miglior piazzista sulla terra”, riferendosi alle ingenti somme di denaro che l’Ucraina ha ricevuto dagli Stati Uniti. Tuttavia, mai prima d’ora aveva sferrato un affondo così diretto, arrivando a sostenere che la popolarità del presidente ucraino fosse crollata al “4%”. Un dato smentito dal Kyiv International Institute of Sociology, che attesta il consenso di Zelensky al 57%.

La difesa dell’Ue

Immediata la risposta dell’Unione europea, che ha preso le difese del leader di Kiev, ricordando come l’Ucraina abbia eletto il suo presidente attraverso votazioni valide e corrette. “L’Ucraina è una democrazia. La Russia di Putin non lo è“, ha quindi tuonato il portavoce della Commissione europea Stefan de Keersmaecker, non ammettendo risposte.

Per confermare ulteriormente la vicinanza a Kiev, Ursula Von der Leyen e Antonio Costa hanno deciso di recarsi da Zelensky il prossimo 24 febbraio, terzo anniversario dello scoppio del conflitto. “Riaffermeremo il nostro sostegno all’eroico popolo ucraino e al presidente democraticamente eletto Volodymyr Zelensky“, hanno scritto sui loro rispettivi social il presidente del Consiglio Ue e la presidente della commissione europea.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev e al contempo ha ricordato che il nostro Paese non è in guerra con la Russia: “Noi sosteniamo l’Ucraina e il governo legittimo, il presidente è Zelensky e finché sarà lui presidente, le nostre interlocuzioni saranno con lui“.

Putin frena l’ipotesi di truppe Ue a Kiev

Il presidente Usa ha continuato a portare avanti le sue tesi anche nel corso della giornata. Tramite un’intervista alla Bbc ha confermato che la Russia hale carte in regolaper partecipare ai negoziati, in quanto ha “conquistato molto territorio” nel corso dei tre anni di conflitto. Una prima crepa nel rapporto tra i due leader potrebbe però formarsi a causa del possibile schieramento di truppe Nato in Ucraina.

Solo ieri, Trump ha dichiarato di essere favorevole all’invio delle truppe Ue a seguito dell’accordo di pace. A 24 ore di distanza e dopo la presentazione del piano del britannico Starmer per l’invio di 30mila soldati europei a Kiev, Putin ha sonoramente bocciato l’iniziativa. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha definito “inaccettabile” la presenza di truppe Nato al confine con la Russia, esprimendo la “preoccupazione” del presidente per l’eventuale decisione dell’Ue.

Le reazioni internazionali: L’Europa condanna Trump

Le parole di Trump hanno sollevato un’ondata di critiche, soprattutto in Europa. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito le affermazioni dell’ex presidente USA “false e pericolose”. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha rincarato la dose: “Se si guarda al mondo reale, invece di scrivere tweet, si sa chi vive sotto una dittatura: la gente in Russia, la gente in Bielorussia”.

Duro anche il giudizio del Wall Street Journal, che in un editoriale ha criticato la “rapida riabilitazione di Putinda parte di Trump. Il quotidiano americano ha ricordato le atrocità commesse da Mosca e il rischio che un incontro tra il leader russo e Trump possa rappresentare una pericolosa legittimazione del Cremlino.

Impietosa la critica giunta dal ministro francese Benjamin Haddad, che ha definito Zelensky un “eroe” e Putin l’unico dittatore di questa guerra“, ribadendo il ruolo cruciale che Macron svolgerà la prossima settimana a Washington. “Porterà la voce degli europei e dirà che l’avvenire dell’Ucraina non può decidersi senza di loro“, ha spiegato, ricordando che nel conflitto russo-ucraino il sostegno europeo è stato “superiore” a quello degli Stati Uniti.

Le implicazioni per la geopolitica

L’attacco di Trump a Zelensky arriva in un momento cruciale. Emmanuel Macron e Keir Starmer si preparano a visitare la Casa Bianca, mentre gli equilibri globali si fanno sempre più instabili. Le dichiarazioni dell’ex presidente USA potrebbero minare i negoziati di pace in corso, alimentando ulteriori tensioni tra Washington e Kiev.

Nel frattempo, Mike Pence, ex vicepresidente di Trump, ha preso le distanze dalle dichiarazioni del tycoon: “L’Ucraina non ha iniziato questa guerra. La Russia ha lanciato un’invasione brutale e non provocata. La via per la pace deve essere costruita sulla verità”.

Uno scontro che ridefinisce gli equilibri

Le parole di Trump non sono semplici battute elettorali: riflettono un cambiamento nella politica americana verso il conflitto in Ucraina. Se da un lato Zelensky continua a cercare il sostegno dell’Occidente, dall’altro l’ex presidente USA sembra sempre più vicino alla narrativa del Cremlino. La domanda ora è: quanto influenzeranno queste tensioni il futuro delle relazioni internazionali e la stessa campagna presidenziale di Trump?

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