Dopo quasi due anni di silenzio diplomatico, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin hanno ripreso il dialogo telefonico, affrontando il tema della guerra in Ucraina. L’incontro, richiesto dalla parte tedesca, si è rivelato un’occasione per un confronto franco su possibili soluzioni al conflitto, ma anche per ribadire le distanze tra le posizioni dei due leader.
Il messaggio di Scholz a Putin
Il cancelliere tedesco ha sfruttato l’opportunità per esprimere una ferma condanna alla “guerra di aggressione” russa, invitando Mosca a ritirare le truppe dal territorio ucraino. “La Germania – ha dichiarato Scholz, secondo quanto riferito dal suo portavoce Steffen Hebestreit – sostiene con determinazione l’Ucraina nella sua lotta difensiva contro l’aggressione russa e continuerà a farlo per tutto il tempo necessario”.
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In un appello esplicito, Scholz ha chiesto a Putin di avviare negoziati diretti con Kiev per raggiungere una pace giusta e duratura, sottolineando la necessità di mettere fine alle ostilità attraverso una soluzione diplomatica.
Il punto di vista del Cremlino
Dalla parte russa, il Cremlino ha adottato un tono meno conciliatorio. Putin ha ribadito che qualsiasi accordo di pace deve riflettere le “nuove realtà territoriali” – un riferimento implicito alle aree occupate e annesse durante il conflitto. Il leader russo ha inoltre attribuito la crisi attuale alle “politiche aggressive della NATO”, sottolineando che gli interessi di sicurezza della Russia devono essere rispettati in ogni negoziato.
Putin ha anche evidenziato gli sforzi della Federazione Russa per “allentare la tensione e trovare soluzioni pacifiche”, una dichiarazione accolta con scetticismo da parte occidentale.
Colloqui paralleli con Kiev
Prima della telefonata con Putin, Scholz ha discusso con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Questa scelta sottolinea l’intento del cancelliere tedesco di mantenere un equilibrio tra pressione diplomatica su Mosca e coordinamento con Kiev. Berlino ha confermato che Scholz prevede ulteriori colloqui con Zelensky per discutere degli sviluppi della situazione.
Un dialogo necessario, ma fragile
La conversazione, durata circa un’ora, è stata la prima tra i due leader dal dicembre 2022, segnalando una timida ripresa del dialogo diretto tra Germania e Russia. Tuttavia, le divergenze emerse nel corso del colloquio riflettono le profonde divisioni che continuano a ostacolare una risoluzione del conflitto.
L’iniziativa di Scholz arriva in un momento critico per la comunità internazionale, con l’intensificarsi delle tensioni in Ucraina e l’aggravarsi di crisi parallele, come la situazione in Medio Oriente. In questo contesto, il ruolo della Germania appare sempre più centrale nel promuovere un approccio multilaterale alla pace.
Sebbene la riapertura del canale di comunicazione tra Berlino e Mosca rappresenti un segnale di speranza, le dichiarazioni di entrambe le parti indicano che il cammino verso una risoluzione pacifica del conflitto è ancora lungo e tortuoso. La richiesta tedesca di un ritiro immediato delle truppe russe, unita all’insistenza di Putin sulle nuove condizioni territoriali, lascia intravedere negoziati complessi e una pace lontana.
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