Siria, 3 morti in un raid israeliano su postazione militare. Erdogan, “Netanyahu ritiri le truppe”

Israele attacca la Siria con un raid aereo, 3 morti. Erdogan: "si ritirino le truppe o risultati sfavorevoli"

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Il nuovo regime in Siria è stato appena attaccato da un raid dell’esercito israeliano, che ha colpito una postazione militare uccidendo tre persone. La notizia arriva dalla Ong Syrian Observatory for Human Rights (SOHR) e da fonti mediche: “Un drone israeliano ha lanciato un
attacco contro un convoglio militare uccidendo due membri del dipartimento delle operazioni militari e ferendo un’altra persona
“. L’attacco è avvenuto nella regione di Quneitra, nella zona meridionale del Paese.

Erdogan intima il ritiro delle truppe dell’Idf dalla Siria, o ci saranno “risultati sfavorevoli per tutti”

La presenza militare in questi luoghi è per Tel Aviv assolutamente strategica: dispiegare le truppe sul confine con il nuovo stato siriano significa creare una zona-cuscinetto di grande importanza difensiva in un contesto geopolitico instabile e in corso di trasformazione.

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan è intervenuto sull’accaduto, sottolineando la necessità che le truppe israeliane si ritirino, facendo cessare il prima possibile le azioni aggressive sul territorio. In alternativa, ammonisce Erdogan, ci saranno risultati sfavorevoli per tutti.

La Turchia segue con apprensione l’evoluzione della situazione politica in Damasco, monitorando le mosse di tutte le forze in campo, specie delle milizie curde. In particolare le YPG, che attualmente occupano ancora un terzo del territorio, rappresenterebbero, secondo il presidente turco, il principale problema della Siria dopo la fine del regime di Bashar al-Assad. Erdogan tuttavia aggiunge: “La Turchia ha la capacità e l’abilità di schiacciare tutte le organizzazioni terroristiche nel paese, tra cui la milizia curda e lo Stato islamico“.

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