Shein, il colosso super low cost cinese che ha conquistato il mondo, è di nuovo al centro di un dibattito dopo che un giornale tedesco ha esaminato alcuni dei suoi prodotti. In particolare sono stati analizzati alcuni vestiti e è stata rivelata la presenza di sostanze tossiche per il corpo umano.
Shein, l’analisi tedesca
Lo studio è stato portato avanti dalla rivista tedesca dei consumatori Oko-Test che ha analizzato 21 capi di abbigliamento per diverse fasce di età: cinque per le donne, quattro per gli uomini, quattro per gli adolescenti e quattro per i bambini, e un paio di scarpe per ogni fascia d’età. Dai risultati dello studio è emerso che la maggior parte dei prodotti non avrebbe superato il test, poiché contaminati con sostanze pericolose come antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati vietati, naftalene e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa).
Leggi Anche
Tra i prodotti analizzati, un vestito da bambina ha rilasciato l’antimonio tossico all’interno di una soluzione che simulava il sudore. I residui di antimonio sono altamente tossici se, una volta assorbiti dalla pelle, riescono a entrare nel sangue. È stato poi trovato il dimetilformammide, sostanza dannosa per la fertilità, in un vestito da adolescenti dai colori vivaci.
I prodotti più tossici sono risultati due paia di sandali: nel caso dei sandali da donna con plantare è stata registrata la presenza di livelli superiori rispetto a quelli consentiti di piombo e cadmio. Il giornale scrive che “siamo rimasti scioccati da ciò che il laboratorio ha trovato in questi sandali Shein da donna in termini di ftalati vietati: il contenuto supera di 15 volte il limite Reach, già non molto severo” e spiega che i ftalati trovati nel test sono sospettati di danneggiare gli organi riproduttivi, danneggiare il feto nel grembo materno e compromettere la fertilità.
Le diverse denunce
Essendo un’azienda del fast fashion che sta diventando una delle più importanti al mondo, col tempo è stata sottoposta a maggiori controlli riguardo la qualità e gli standard di sicurezza, sia in Ue che in altri paesi. E diverse sono state le denunce. Le inchieste come quella di Greenpeace del 2022 hanno svelato che i prodotti commercializzati in particolare dai colossi cinesi possono contenere materiali tossici e sostanze che vanno dagli ftalati ai metalli pesanti.
A metà agosto la Corea del Sud ha sequestrato moltissimi prodotti, sui quali sono stati fatti dei test che hanno rivelato la presenza in più abiti di sostanze tossiche che superano i limiti consentiti dalla legge. Nell’analisi dei coreani sono stati valutati prodotti di aziende come Shein, AliExpress e Temu.
© Riproduzione riservata