Harris accusa Trump: “E’ un fascista”. La replica del tycoon non si fa attendere

Nella corsa alla Casa Bianca entrano in gioco anche nuovi personaggi che con le loro dichiarazioni smontano o l'uno o l'altro candidato. È il caso per esempio dell'ex generale dei Marines John Kelly che ha rivelato gravi informazioni sul conto di Trump

Redazione
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Mancano solamente 12 giorni all’Election Day degli Stati Uniti e i candidati sfidanti continuano a fare tappa negli stati in bilico, in questa lotta così avvincente e alla parità. Proprio nelle ultime ore si sono scontrati a distanza con Kamala Harris in Pennsylvania che ha accusato il tycoon di essere un fascista e Donald Trump in Georgia che l’ha definita come “la peggiore della storia americana”.

Scontro a distanza: le accuse di Harris

La candidata dem ha presenziato un incontro con gli elettori in Pennsylvania ospitato dalla Cnn e in questa occasione ha definito il tycoon un fascista: “E non lo penso solo io, ma anche le persone che hanno lavorato con lui”.

Harris fa riferimento in particolare alle dichiarazioni dell’ex generale dei Marines John Kelly, che è stato capo dello staff di Donald Trump e segretario della sicurezza interna, che pochi giorni fa ha dichiarato che Trump “appartiene all’estrema destra, è certamente un autoritario che ammira i dittatori, e rientra sicuramente nella definizione di fascista”. Kelly ha inoltre parlato del fatto che il tycoon avrebbe elogiato Hitler, sottolineando che vorrebbe i suoi generali, perché leali ed eseguivano gli ordini senza problemi. Secondo Kelly, Trump avrebbe inoltre insultato veterani disabili e descritto i caduti in battaglia come “perdenti” e “fessi”. Queste dichiarazioni sono state smentite dal portavoce della campagna del repubblicano, il quale ha attaccando personalmente il generale Kelly.

Kamala Harris
Kamala Harris

La candidata dem nell’incontro in Pennsylvania ha inoltre affermato che Trump “non difenderà la Costituzione americana, la ucciderà”, continuando a rimarcare il fatto che il repubblicano “è un pericolo” per gli Stati Uniti. Infatti sarebbe pronto a fare una lista dei suoi nemici per poi vendicarsi e tra questi ci sarebbero gli oppositori pacifici e i giornalisti. “Ha detto di essere pronto ad usare l’esercito contro il nemico interno” ha sottolineato Harris, riferendosi alla seguente affermazione di Trump: “Il problema più grande è il nemico interno”, come i “pazzi della sinistra radicale”, “che dovrebbe essere gestito dalla Guardia nazionale, o dai militari”.

Harris nell’incontro ha risposto anche alle domande sul suo programma, partendo dall’economia fino all’immigrazione, e ha ribadito il fatto che la sua intenzione è quella di portare una nuova leadership negli Usa, diversa anche dal precedente presidente Joe Biden. “Io rappresento una nuova generazione di leader, un approccio nuovo che si basa su esperienze diverse”, ha sottolineato, annunciando anche una serie di provvedimenti per abbassare il costo dei generi alimentari e delle abitazioni.

Sulle immigrazioni ha dichiarato che il sistema statunitense “è rotto da anni e abbiamo bisogno di una soluzione permanente”. E, provocata dal conduttore e giornalista Anderson Cooper sul perché in questi anni l’amministrazione Biden non ha risolto la questione, Harris ha risposto che il problema “in ultima analisi pertiene al Congresso, è il Congresso che ha i cordoni della borsa”. 

Riguardo al muro nel confine con il Messico la dem ha dichiarato solo che vuole “rafforzare la frontiera sud”, senza rispondere esplicitamente alla domanda se voglia o meno costruire una barriera. Parlando di politica estera, soprattutto della guerra a Gaza, la vicepresidente ha sottolineato che “le migliaia di morti palestinesi sono inconcepibili” e che l’obiettivo è “lavorare per una soluzione a due Stati“.

La prospettiva di Trump

Nello stesso momento in cui Harris parlava alla Cnn, Trump si trovava in Georgia, anche lui sferrando degli attacchi contro la sfidante nella corsa alla Casa Bianca. Il tycoon ha accusato la dem di aver “messo in hotel di lusso migliaia di criminali dal Venezuela e dal Congo” e l’ha criticata perché non saprebbe “mettere due parole in fila” e perché sarebbe “la peggiore della storia americana”. Ha anche parlato delle accuse del generale Kelly, che ha definito “uno squilibrato”.

Donald Trump
Donald Trump

Sul palco del comizio in Georgia è salito anche Robert Francis Kennedy Jr, il figlio di Robert Kennedy, il candidato presidenziale ucciso nel 1968. RFK Jr si era schierato con i democratici a queste elezioni, per poi proporsi come candidato indipendente e infine decidere di ritirarsi per dare il suo endorsement a Trump. “Non ci meritiamo un presidente che tenga la corruzione alla larga da Washington? Non ci meritiamo un presidente che renderà l’America di nuovo grande?”, ha chiesto retoricamente Kennedy Jr scaldando il pubblico che gli ha fatto un’ovazione mentre gridava “Bobby, Bobby”.

Da sottolineare che la sorella di RFK Jr, Kerry Kennedy, ha da poco dichiarato di non essere d’accordo con il fratello e di sostenere Harris, perché per lei “tutto quello che Trump porta avanti non corrisponde ai valori che la famiglia Kennedy sostiene e ha sempre sostenuto”.

Nel frattempo Trump deve affrontare una nuova accusa: l’ex modella Stacey Williams lo ha infatti accusato di averla palpeggiata e molestata nel 1993 alla Trump Tower in “un perverso gioco” con Jeffrey Esptein. Ma la campagna di Trump ha negato con sicurezza le accuse, spiegando che l’ex modella era una forte sostenitrice di Obama e che la storia è tutta un’invenzione dello staff di Harris.

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