La speranza per Kamala Harris di passare alla storia come la prima presidente degli Stati Uniti donna (nera) è andata in frantumi dopo che poche ore fa è stato annunciato che Donald Trump si è ripreso la Casa Bianca. Un appuntamento perso con la storia, che ha deluso milioni di statunitensi convinti che fosse giunta l’ora per l’America di voltare pagina e iniziare una nuova era. Questa notte Harris, certa di non avere più speranze, ha rimandato il suo discorso alla nazione, mentre Joe Biden ha tenuto per tutta la giornata un profilo basso.
La sconfitta di Harris
Le promesse della dem di lottare per i diritti delle donne e di diventare la presidente di tutti, il messaggio di unità, la possibilità di avere la prima donna al governo, per di più di origini asiatiche e giamaicane, non sono state condizioni sufficienti a portare Kamala Harris alla Casa Bianca. Gli americani hanno scelto di nuovo Trump, che con una campagna elettorale dai toni aggressivi, ha convinto di più con la promessa di “rendere l’America grande di nuovo”.
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In queste ultime settimane la lotta tra i due candidati è sempre stata alla pari, con un minimo vantaggio del repubblicano in alcuni giorni e un minimo vantaggio della dem in altri. Alcuni sondaggisti davano come favorita Harris, ma gli elettori hanno scelto il tycoon. La vittoria non è stata schiacciante, al momento il repubblicano ha il 51% dei voti, mentre la dem il 47%. Harris non ha però conquistato nessuno degli stati chiave e i democratici hanno perso anche il voto popolare.
Harris ha passato l’Election day a fare interviste e a incontrare gli elettori in Pennsylvania, per poi recarsi a Washington per una cena in famiglia e aspettare i risultati nella sua università, l’Howard University, dove la attendevano i suoi sostenitori. La notte più importante della sua vita si è però conclusa nel peggiore dei modi. E poco prima della conferma della vittoria del tycoon, quando già i dem avevano capito di aver perso, Harris ha rimandato il discorso previsto questa notte alla mattina seguente (in Italia questa sera).
Ad annunciarlo ai sostenitori riuniti nell’università il co-presidente della campagna elettorale Cedric Richmond: Harris “tornerà qui domani non solo per parlare alla Howard University e ai suoi sostenitori, ma per rivolgersi alla Nazione”. Così il pubblico in entusiasmo per tutta la notte ha lasciato la Howard University di prima mattina, dopo il rinvio del discorso e l’annuncio della vittoria di Trump.
La giornata di Biden
Il presidente uscente degli Usa Joe Biden si era ricandidato per un secondo mandato. Era convinto di potersi riconfermare al governo, ma dopo il primo duello in tv con l’avversario Trump ha deciso di fare un passo indietro, rendendosi conto di non potercela fare. Ha quindi lasciato spazio alla sua vice.
E ieri, nel giorno che avrebbe deciso il futuro del suo paese e chi lo avrebbe rimpiazzato, è stato chiuso nella Casa Bianca, lontano dai media, senza rilasciare interviste o tenere eventi pubblici. Ieri sera ha chiamato i tre democratici del Delaware che hanno vinto alle urne – la senatrice Lisa Blunt Rochester, il governatore Matt Meyer e il sindaco John C. Carney Jr. -, oltre al senatore Andy Kim del New Jersey e al governatore della North Carolina Josh Stein.
Il presidente ha passato la notte elettorale alla Casa Bianca insieme ai suoi consiglieri Steve Ricchetti e Mike Donilon e gli stretti collaboratori Annie Tomasini e Anthony Bernal. Non era in programma una sua presenza all’evento di Harris nella Howard University, a pochi chilometri dalla residenza ufficiale del presidente. Una persona in contatto con i presenti ha raccontato che mentre arrivavano i risultati sempre più negativi per la dem, l’umore alla Casa Bianca era “cupo”.
Nell’ultimo periodo precedente al voto Biden è scomparso dalla campagna elettorale, forse prevedendo la sconfitta. Il presidente ha molta esperienza delle serate elettorali, con le 7 candidature al Senato degli Stati Uniti e le 3 per la presidenza, due delle quali come vice. Negli ultimi giorni persino la moglie ha partecipato a più eventi elettorali rispetto a lui.
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