Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha subito una pesante battuta d’arresto politica, perdendo la fiducia del Bundestag, il Parlamento federale tedesco. La votazione di sfiducia, attesa da giorni, segna un punto di svolta nella politica della più grande economia europea e apre ufficialmente la strada a nuove elezioni anticipate, fissate probabilmente per il 23 febbraio.
La crisi si è consumata in un clima di crescente tensione politica. Scholz, leader dei socialdemocratici (SPD), potrebbe ora rivolgersi al presidente federale Frank-Walter Steinmeier per chiedere lo scioglimento del Bundestag. Da protocollo, il cancelliere ha tre settimane di tempo, fino al 6 gennaio, per formalizzare questa richiesta. Tuttavia, le dichiarazioni di diversi esponenti politici lasciano pochi dubbi sul fatto che la dissoluzione del Parlamento sarà inevitabile.
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Se Steinmeier accetterà la proposta, la legge tedesca prevede che le elezioni si tengano entro 60 giorni. Le principali forze politiche del Paese si sono già dette pronte a tornare alle urne. Un’intesa informale tra i partiti stabilisce come data per il voto il 23 febbraio, dando ai tedeschi poco più di due mesi per prepararsi a un nuovo capitolo politico.
Le cause della sfiducia di Scholz
La perdita di fiducia in Scholz arriva dopo mesi di critiche alla sua leadership e alla gestione di temi cruciali come l’economia, la crisi energetica e le relazioni internazionali. Gli alleati della coalizione “semaforo” (SPD, Verdi e Liberali dell’FDP) si sono progressivamente distanziati dal cancelliere, accusandolo di non essere riuscito a mantenere l’unità e di aver indebolito la capacità di governo.
Tra le accuse principali vi sono le difficoltà nel mitigare l’impatto della crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina e una percezione generale di immobilismo. Le tensioni tra Verdi e Liberali hanno ulteriormente complicato il quadro, portando infine alla frattura definitiva.
Le elezioni anticipate del 23 febbraio si preannunciano come una sfida aperta e altamente imprevedibile. I sondaggi mostrano una crescente frammentazione del panorama politico tedesco, con l’opposizione cristiano-democratica (CDU/CSU) in crescita, ma senza una chiara maggioranza. Anche l’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD) guadagna consensi, capitalizzando il malcontento popolare.
Nel frattempo, i partiti di governo uscenti cercheranno di ricucire le fratture interne per presentarsi in modo competitivo. Per Scholz e il suo SPD, queste elezioni rappresentano una sfida cruciale: il cancelliere uscente dovrà dimostrare di poter riconquistare la fiducia degli elettori nonostante l’ombra della sfiducia parlamentare.
La crisi politica in Germania rischia di avere ripercussioni su scala europea. Berlino è tradizionalmente un pilastro della stabilità nell’Unione Europea, e un periodo di incertezza politica potrebbe influenzare decisioni chiave su temi come il Green Deal, la politica economica comune e il sostegno all’Ucraina.
Con il 2024 alle porte, l’Europa osserva con attenzione il futuro della Germania, sperando che il Paese trovi presto una nuova stabilità politica.
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