Il suo nome è Ashwath Kaushik ed è nato nel 2015 in India. Non è un bambino qualsiasi perché ha appena battuto un grande maestro di scacchi in un torneo classico, ed è il più giovane di sempre a riuscire in questa impresa con la quale ha stabilito un nuovo record.
Scacchi, stabilito un nuovo record
Qualche giorno fa, il 18 febbraio, è stato stabilito un nuovo primato: appartiene a Ashwath Kaushik, un bambino di 8 anni, che ha battuto il record aggiudicandosi il primato come il più giovane giocatore a sconfiggere un grande maestro di scacchi in un torneo classico. Il ragazzo, che vive a Singapore, ha sconfitto il polacco Jacek Stopa, un uomo di 37 anni, nel quarto round del Burgdorfer Stadthaus Open in Svizzera.
Il record precedente era stato stabilito dal serbo Leonid Ivanovic, un mese fa. Allora il ragazzo aveva otto anni ma Ashwath era cinque mesi più giovane di Ivanovic quando ha battuto Stopa, secondo Chess.com.”È stato davvero emozionante e sorprendente, e mi sono sentito orgoglioso del mio gioco e di come ho giocato, soprattutto perché a un certo punto stavo peggio ma sono riuscito a riprendermi“, ha detto Kaushik a Chess.com.
Ashwath si è già fatto uno spazio nel mondo degli scacchi in seguito alle numerose vittorie accumulate ma soprattutto dopo aver vinto il Campionato del Mondo Under 8 Rapid nel 2022.
Scacchi, i genitori sorpresi perché il ragazzo non è figlio d’arte
In un’intervista rilasciata a Chess.com, il padre di Ashwath ha detto che né lui né sua moglie hanno una esperienza nel gioco degli scacchi, quindi il ragazzo non è figlio d’arte, come spesso accade nel caso dei bambini prodigio. Per questo è stata una sorpresa vedere il figlio, che secondo quanto riporta il padre si esercita circa sette ore al giorno, diventare un esperto al punto da battere un grande maestro. “È surreale perché non c’è alcuna tradizione sportiva nelle nostre famiglie. Ogni giorno è una nuova scoperta e a volte inciampiamo alla ricerca del percorso giusto per lui“, ha detto a Chess.com, Kaushik Sriram, il padre del ragazzo.
