Russia, Putin avverte: “Punizione inevitabile per chi cercherà di dividerci”

Putin ha incoraggiato gli investigatori a reprimere con fermezza qualsiasi minaccia alla coesione della società russa. Questi servizi, infatti, sono incaricati della maggior parte dei casi penali che coinvolgono oppositori del governo, attivisti per i diritti umani e individui anonimi contrari al regime

Redazione
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Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un avvertimento deciso a chiunque tenti di dividere la società russa, dichiarando che una punizione inevitabile e giusta attende coloro che cercano di sfruttare le sensibilità religiose e nazionali. Questo messaggio è stato diffuso dal Cremlino in occasione della festa professionale dedicata agli investigatori del Ministero dell’Interno, del Comitato Investigativo e dei servizi di sicurezza (FSB).

Putin ha incoraggiato gli investigatori a reprimere con fermezza qualsiasi minaccia alla coesione della società russa. Questi servizi, infatti, sono incaricati della maggior parte dei casi penali che coinvolgono oppositori del governo, attivisti per i diritti umani e individui anonimi contrari al regime.

L’operazione in Ucraina e il ruolo degli investigatori

Putin ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale degli investigatori nell’operazione militare speciale in Ucraina, lodandone l’efficacia nei territori occupati da Mosca. “State ripristinando la verità e la giustizia, rafforzando la legalità e l’ordine costituzionale. Questa è la base dello sviluppo sovrano della Russia come Stato forte e costituzionale e una delle principali garanzie di sicurezza nazionale”, ha affermato il presidente, ringraziando gli investigatori per il loro impegno nel preservare le migliori tradizioni del settore.

Accuse di repressione

Mosca nega categoricamente le accuse di repressione spietata nelle zone occupate dell’Ucraina, avanzate da Kiev e dai suoi alleati occidentali. Queste accuse includono arresti arbitrari, torture ed esecuzioni extragiudiziali di prigionieri di guerra.

In Russia, la repressione continua a colpire qualsiasi forma di opposizione reale o presunta al conflitto con l’Ucraina. La maggior parte degli oppositori si trova in esilio o in prigione. Il principale critico di Putin, Alexei Navalny, è morto in custodia in circostanze misteriose. Recentemente, la Russia ha condannato a 16 anni di carcere il giornalista americano Evan Gershkovich, arrestato nel marzo 2023 durante un reportage con accuse infondate di spionaggio.

Le dichiarazioni di Putin riflettono un clima di tensione e repressione crescente, sia in Russia che nei territori occupati dell’Ucraina. La comunità internazionale continua a monitorare con preoccupazione la situazione dei diritti umani in queste aree, mentre il governo russo rafforza la sua posizione contro qualsiasi tentativo di destabilizzazione interna.

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