“La Russia è vicina al raggiungimento dei suoi obiettivi prioritari in Ucraina“, con queste parole di speranza e rassicurazione il presidente di Mosca, Vladimir Putin, ha aperto la sua annuale conferenza stampa alla Nazionale. Dopo quasi tre anni di conflitto, il cessate il fuoco sembra essere più vicino che mai e il titolare del Cremlino sembrerebbe non avere nulla in contrario. Certo, secondo Putin l’accordo per la conclusione delle ostilità sarebbe ostacolato dalla reticenza ucraina ad accettare compromessi, ma i canali di comunicazione sono aperti e il 2025 potrebbe quindi essere l’anno dei negoziati.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha citato Silvio Berlusconi tra i leader del passato con cui prenderebbe una tazza di tè se ne avesse la possibilità. Insieme a quello dell’ex presidente del Consiglio italiano, Putin durante la conferenza stampa di fine anno ha fatto i nomi anche dell’ex cancelliere tedesco, Helmut Kohl, e dell’ex presidente francese, Jacques Chirac. “Nonostante ciò che sta accadendo oggi, sentiamo che nella società italiana c’è una certa simpatia per la Russia, così come noi abbiamo una certa simpatia per l’Italia”. Ha inoltre dichiarato il presidente russo.
Leggi Anche
I quasi tre anni di conflitto con l’Ucraina sono stati “una prova seria per tutti”, ha detto, aggiungendo che lui stesso ha “quasi smesso di ridere”. “Ho cominciato a scherzare meno e ho quasi smesso di ridere. E ho cominciato a migliorare la mia capacità di concentrarmi sui problemi chiave e su come risolverli”, ha affermato Putin, citato dalla testata Rbc,
durante la conferenza stampa. “Le sanzioni sono uno strumento sleale per combattere la concorrenza – ha aggiunto il leader russo – interferiscono e creano problemi alla Federazione russa, ma non saranno in grado di ucciderci completamente”.
“Noi siamo pronti, ma abbiamo bisogno che gli ucraini siano pronti a negoziati e a compromessi“, ha annunciato il presidente russo, aggiungendo: “La politica è l’arte del compromesso e i negoziati sono un compromesso“. Solo alcuni giorni fa, l’ex agente del Kgb aveva proclamato i dati relativi al conflitto, chiarendo che la spesa militare avrebbe iniziato a pesare sui conti della Russia.
Anche in conferenza stampa, quindi, Putin si è detto allarmato dai dati dell’inflazione nel Paese, che ha toccato picchi anche fino al 9,3%. Al momento, però, la situazione non sarebbe del tutto irrecuperabile, tanto che il leader russo ha deciso di definirla “stabile“. La preoccupazione, però, è a lungo termine. La Russia non potrà sopportare ancora a lungo questo regime, per cui il cessate il fuoco si dimostrerebbe utile sia a Kiev che a Mosca.
Russia, la situazione secondo Putin
Il leader di Mosca ha poi dedicato parte della conferenza stampa a descrivere l’attuale situazione del conflitto. Secondo quanto sostenuto, Putin è convinto di poter rientrare in controllo della regione del Kursk, per ora conquistata dalle truppe ucraina, ma al momento non è in grado di stabilire delle tempistiche certe. Al contrario, per quanto riguarda la situazione nelle regioni occupate in Ucraina, il presidente si è detto più che soddisfatto.
“Sono già state ripristinate circa 21mila strutture nel Donbass e nella Novorossiya, dove il Paese ha la forza e i fondi per ricostruire“, ha infatti sostenuto il titolare del Cremlino, riferendosi anche alle zone separatiste dell’Ucraina. Al momento, però, resta da comprendere in che modo potranno evolvere realmente i negoziati con Kiev.
Russia, i rapporti con Trump e la Siria
Vladimir Putin ha poi affrontato anche i delicati temi dei rapporti attuali con gli Stati Uniti e la Siria. In entrambi i casi, il leader russo si è detto pronto a voler incontrare i due leader, il primo non ancora ufficialmente in carica e il secondo rifugiato in Russia dopo la guerra civile.
Per quanto riguarda gli Usa, Putin ha voluto lanciare una sfida riguardante la potenza delle armi russe. Il presidente ha infatti invitato il governo americano a scegliere una città ucraina, armarla con le migliori difese a loro disposizione e poi lasciare alla Russia la possibilità di colpirla con un missile Oreshnik, così da dimostrare la sua efficacia e indistruttibilità. “Sarà interessante per noi. Un tale duello tecnologico sarà utile sia per noi che per loro“, ha poi chiarito Putin.
Trattando poi della situazione siriana, il titolare del Cremlino ha dichiarato di essere intenzionato ad incontrare Basher al-Assad, ex presidente del Paese, a Mosca e di non considerare in alcun modo la caduta del regime in Siria una sconfitta per la Russia. “Siamo intervenuti in Siria dieci anni fa per evitare che un focolaio terroristico emergesse in quel paese. Nel complesso, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo“, ha infatti dichiarato Putin.
Il presidente russo si è poi detto soddisfatto delle relazioni costruite con la Cina, che sono ora giunte ad un “livello mai visto prima“. Dal febbraio 2022, infatti i due Paesi avrebbero dato inizio ad una partnership “senza limiti“. Un rapporto confermato anche dagli Stati Uniti, che più volte hanno sottolineato che il Dragone sta supportando la Russia nel conflitto con beni di duplice uso, tra cui la microelettronica, che possono aiutarla a costruire armi. La Cina ha però sempre smentito questa possibilità.
© Riproduzione riservata