Romania, Von der Leyen su annullamento del voto: “Rumeni scelgano senza interferenze”

La Lega ha pubblicato una nota in cui sostiene di essere "preoccupata" per gli eventi in corso in Romania; dal punto di vista del partito, infatti, il voto annullato sarebbe una conseguenza dello scontento "di Bruxelles, del politicamente corretto e di certi potenti come Soros"

Redazione
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La Corte costituzionale della Romania ha annullato le elezioni presidenziali tenutesi nel Paese lo scorso 24 novembre ed ha dunque bloccato il voto del ballottaggio tra la candidata filo-europea Elena Lasconi e quello di estrema destra Calin Georgescu, previsto per domenica 8 dicembre. Alla base dell’annullamento vi sarebbe la convinzione che il voto sia stato pilotato da presunte ingerenze straniere, tra cui quelle di Mosca.

Romania
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Difatti, proprio questa mattina, i pubblici ministeri e gli investigatori della polizia rumena stanno effettuando delle perquisizioni in alcune abitazioni della Romania Centrale che ricondurrebbero all’inchiesta sulla presunta interferenza russa a favore del candidato Georgescu. Stando a quanto dichiarato dalla Procura in un comunicato stampa, sarebbero tre le case che nella città di Brasov sono state perquisite in “relazione ai reati di corruzione di elettori, riciclaggio di denaro e falsificazione informatica“.

La decisione dell’annullamento delle elezioni presidenziali è giunta a sorpresa, visto che nelle scorse settimane l’Alta Corte aveva sempre respinto i ricorsi e le obiezioni presentati sulle elezioni rumene, confermando il risultato del primo turno di votazioni, che avrebbero visto trionfare Georgescu, anche se non con un numero sufficiente di voti per evitare il ballottaggio. Ora, il processo elettivo dovrà essere rimesso in atto da capo e spetterà all’attuale governo di Bucarest decidere una nuova data in cui far svolgere le elezioni presidenziali.

Nella giornata di oggi la Lega di Matteo Salvini ha voluto commentare gli eventi che si starebbero verificando nel Paese dell’Est Europa, sottolineando la presunta gravità della scelta annunciata dalla Corte costituzionale rumena. “Annullare il voto democratico perché il risultato non è gradito a Bruxelles, al politicamente corretto e a certi potenti come Soros, è un precedente allarmante e molto pericoloso“, si legge infatti in una nota rilasciata dal partito. Il Carroccio ha dichiarato di star seguendo con “rispetto e preoccupazione” l’evoluzione della situazione a Bucarest, in attesa che nuovi dettagli lascino comprendere quali saranno i prossimi passi del Paese.

Von der Leyen: “La commissione lavorerà perché le piattaforme rispettino il Dsa

La presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato di aver avuto un colloquio con il presidente della Romania, Klaus Iohannis, proprio per discutere di quanto avvenuto in questi giorni riguardo alle elezioni. La presidente ha voluto quindi sottolineare il costante impegno della Commissione Ue nei riguardi della sicurezza digitale delle Nazioni, attraverso controlli che spingano “le
piattaforme a rispettare gli obblighi previsti dalla legge sui servizi digitali in materia di elezioni in Europa
“.

In questo senso, Von der Leyen, si è poi rivolta a tutta la comunità europea, evidenziando come il popolo rumeno abbia il diritto di poter decidere liberamente riguardo al proprio futuro politico, potendo informarsi “senza interferenze straniere“.

Romania, i dubbi sulle ingerenze russe

La scelta della Corte costituzionale sarebbe stata presa a seguito della desecretazione di documenti riservati sulla sicurezza del Paese, riferiti in particolare a ingerenze straniere, in primis della Russia, sulla campagna elettorale di Calin Georgescu. Sembrerebbe che la piattaforma TikTok, utilizzata frequentemente dal candidato, lo abbia favorito offrendogli delle condizioni vantaggiose e quindi la maggiore possibilità di raggiugere utenti.

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Proteste in Romania

La stessa Unione europea aveva posto l’attenzione su questo aspetto, come sottolineato dalla vicepresidente della commissione Ue, Henna Virkunnen: “Siamo preoccupati per i crescenti indizi di un’operazione coordinata di influenza online straniera che ha come obiettivo le elezioni rumene in corso, in particolare su TikTok“.

Proprio per rispondere a tali crucci, l’Ue ha preso provvedimenti verso la piattaforma social, ai sensi del Digital Service Act ed “inoltrando un ordine di conservazione dei dati che copre l’intero periodo elettorale“. L’ultima richiesta sarebbe stata definita come “urgente“, in quanto prevede la correzione delle politiche di moderazione e amplificazione della piattaforma, così che questa rispetti le normative contenute nel Dsa. Nelle prossime ore dovrebbe giungere la risposta di TikTok, che ha l’obbligo di fornire alla commissione le informazioni richieste.

(Articolo in aggiornamento)

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