Qatar stop a mediazione finché Israele e Hamas “dimostreranno la seria volontà di terminare la guerra”

Come conseguenza il Qatar potrebbe espellere l'ufficio politico di Hamas che si trova nel territorio qatariota. Tra le possibili mete per il trasferimento del gruppo di Gaza figurano la Turchia e l'Iran

Redazione
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Il Qatar ha confermato ufficialmente che smetterà di svolgere il ruolo da mediatore tra Israele e Hamas per il raggiungimento di una tregua e per il rilascio degli ostaggi. La notizia era stata già data dai media israeliani negli scorsi giorni e ora arriva la conferma. Questa decisione è stata presa perché entrambe le parti si sono dimostrate restie a trovare compromessi per arrivare a un accordo. Doha ha fatto sapere che potrebbe tornare a mediare nel caso in cui le parti si mostrassero seriamente volenterose a trattare.

Qatar ferma mediazione e caccia Hamas

Il Qatar ufficializza con un comunicato del portavoce del ministero degli Esteri che metterà in pausa la mediazione tra Hamas e Israele e che il paese “riprenderà i suoi sforzi con i partner quando le parti dimostreranno la loro volontà e serietà nel porre fine a una guerra brutale e alle sofferenze dei civili causate da condizioni umanitarie catastrofiche nella Striscia”. Insieme all’Egitto, Doha ha avuto un ruolo importante sin dall’inizio del conflitto per cercare un punto d’incontro che potesse porre fine alla guerra.

Tamim bin Hamad al-Thani, emiro del Qatar
Tamim bin Hamad al-Thani, emiro del Qatar

Nella dichiarazione si legge che una decina di giorni fa, durante gli ultimi tentativi di raggiungere un accordo, le parti erano già state avvisate che il Qatar “avrebbe sospeso i suoi sforzi di mediazione nel caso non fosse stata raggiunta un’intesa in quel round”. Doha inoltre “non accetterà che la mediazione sia una ragione per ricattarci…e per sfruttare la continuazione dei negoziati come giustificazione del proseguimento della guerra per servire piccoli interessi politici”.

Una delle conseguenze legate a questa decisione è la pressione dell’emirato su Hamas per abbandonare l’ufficio politico a Doha. Una fonte diplomatica ha dichiarato a Reuters: “I qatarioti hanno informato sia gli israeliani che Hamas che finché ci sarà un rifiuto di negoziare un accordo in buona fede, non potranno continuare a mediare. Di conseguenza, l’ufficio politico di Hamas non serve più al suo scopo”. La fonte non ha però chiarito se l’ufficio verrà o meno chiuso. Questa richiesta viene anche dalle continue pressioni statunitensi per isolare Hamas. Il gruppo di Gaza potrebbe trasferirsi in Turchia, che nell’ultimo anno si è avvicinata sempre di più a loro, oppure in Iran.

Ma il gruppo di Gaza non ha confermato la notizia attraverso un funzionario di Hamas a Doha che ha dichiarato: “Non abbiamo nulla per confermare o smentire quanto affermato da una fonte diplomatica non identificata e non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di lasciare il Qatar”.

Il Times of Israel ha contattato un funzionario israeliano che ha dichiarato di aver accolto con favore la decisione del Qatar di porre fine al suo ruolo di mediazione. “C’è una logica in questo. Nel momento in cui i qatarioti espellono Hamas, la mediazione non ha più alcun vantaggio e diventa superflua” ha affermato. Per il funzionario siccome Hamas è “un’organizzazione terroristica assassina” non deve essere ospitata dai Paesi ma “deve essere soppressa a livello globale”. Ha poi concluso dichiarando che “è già da un po’ che Israele e gli Stati Uniti spingono affinché il Qatar espella Hamas”.

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