Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto ieri un incontro con i massimi funzionari della difesa russa, con i dirigenti di aziende del settore della difesa e con gli sviluppatori di armi. La discussione si è focalizzata soprattutto sul test del missile ipersonico Oreshnik di giovedì, che è stato dichiarato un successo. È stato inoltre annunciato che la Russia continuerà a testarne altri e che verranno prodotti in serie.
Le dichiarazioni di Putin
Mosca ha preso la decisione di testare il nuovo missile ipersonico proprio in questo periodo come risposta agli attacchi missilistici che l’Ucraina ha scagliato negli scorsi giorni sul territorio russo, utilizzando missili statunitensi e britannici. Il missile ipersonico è stato lanciato giovedì contro la città di Dnipro in Ucraina, in un’altra escalation del conflitto che dura da quasi tre anni. Nel discorso alla nazione di giovedì, il leader del Cremlino ha affermato che la Russia si riserva il diritto di lanciare missili contro strutture militari di Paesi le cui armi sono utilizzate dall’Ucraina, in particolare Stati Uniti e Gran Bretagna.
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Nell’incontro tra il presidente russo, il ministro della Difesa e i responsabili dello sviluppo del missile di ieri, Putin, oltre a sottolineare che il test di giovedì è andato bene, ha avvertito che il Cremlino continuerà a fare altri test “anche in condizioni di combattimento, a seconda della situazione e del carattere delle minacce alla sicurezza poste alla Russia”.
Inoltre ha dichiarato di aver ordinato che il missile, che viaggia ad una velocità di Mach 10, 10 volte la velocità del suono, venga prodotto in serie. La Russia sta sviluppando sistemi avanzati simili, ha aggiunto. “Dobbiamo iniziare la produzione in serie. La decisione… è stata effettivamente presa”, ha detto il leader russo, lodando la “particolare forza di quest’arma e la sua potenza”.
Ha affermato che “nessun sistema al mondo è capace di intercettarlo” e che “il sistema d’arma che è stato testato giovedì è un’altra garanzia dell’integrità territoriale e della sovranità della Russia”. Putin ha poi dichiarato di sostenere che nessun altro Paese al mondo abbia al momento una tale tecnologia missilistica, ammettendo comunque di essere consapevole che presto anche altri Stati li svilupperanno: “Sarà domani, dopo un anno o due. Ma noi abbiamo questo sistema adesso. È importante”.
Secondo quanto riferisce l’agenzia Tass, nell’incontro di ieri con Putin, il comandante delle truppe missilistiche russe Sergey Karakayev ha fatto sapere che i missili Oreshnik possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. “Questo sistema missilistico con blocchi ipersonici può colpire qualsiasi bersaglio, da quelli isolati ad un’area intera, anche se altamente protetti e con un’elevata efficienza. In base ai compiti e alla gittata, quest’arma può colpire obiettivi in tutta Europa, il che la distingue dalle altre armi a lungo raggio ad alta precisione” ha affermato il comandante.
Il campo di battaglia
Mentre la Russia minaccia con i test di missili ipersonici, le forze ucraine cercano di puntare sul campo di battaglia annunciando di rimanere nella regione russa di Kursk “fino a quando avrà un senso”. Al momento l’esercito ucraino controlla ancora “circa 800 kmq” nella regione russa che ha invaso questa estate. “Il territorio massimo che abbiamo occupato nella regione era di 1.376 kmq, oggi è di circa 800 kmq”, sottolineano i militari.
E mentre i russi conquistano sempre più villaggi nella regione orientale ucraina di Donetsk, i vertici militari ucraini tentano di ridimensionare, affermando per esempio che nel settore di Pokrovsk, polo logistico della stessa regione, la situazione “praticamente non è cambiata negli ultimi due mesi”. Secondo lo stato maggiore di Kiev, le truppe russe stanno avanzando di “200-300 metri al giorno” vicino alla cittadina industriale di Kurakhovo, uno dei punti più caldi della regione.
E anche sulla minaccia missilistica russa l’Ucraina cerca di ridimensionare l’allarme: secondo le fonti militari, la Russia ha soltanto un “numero limitato” di missili balistici ipersonici Oreshnik, quello utilizzato da Mosca nell’attacco contro Dnipro e che ha fatto parlare di rischio “guerra globale”. Cosa subito smentita da Putin, con la dichiarazione di averne ordinato la produzione in serie.
Ieri il Parlamento ucraino ha chiuso per il rischio di attacchi al centro di Kiev ed è stata “annullata” la seduta a causa di “segnali di un rischio crescente di attacchi contro il quartiere governativo nei prossimi giorni”. Il quartiere nel centro di Kiev, dove si trovano anche la presidenza, la sede del governo e la Banca centrale, è stato finora risparmiato dai bombardamenti. Ma per come si stanno mettendo le cose, la soglia d’attenzione deve restare alta.
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