Putin: “In Ucraina amministrazione transitoria Onu e poi nuove elezioni”

La proposta del capo del Cremlino per il futuro dell'Ucraina: governo transitorio Onu e poi nuove presidenziali. Sui negoziati: "Disposti a trattare, ma l'Ue continua a prenderci in giro"

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Il presidente russo Vladimir Putin ha avanzato la proposta per il futuro dell’Ucraina, che vede l’insediamento di un governo transitorio delle Nazioni Unite. L’obiettivo, spiega lo zar, sarebbe quello di organizzare successivamente delle “elezioni presidenziali democratiche” che permetteranno di negoziare definitivamente degli accordi di pace.

La proposta lanciata di un’amministrazione transitoria a Kiev, come dichiarato dallo stesso Putin durante un viaggio a Murmansk, sarebbe da “discutere con gli Stati Uniti, anche con i paesi europei e, naturalmente, con i nostri partner e amici, sotto l’egida dell’Onu”.

Putin annuncia: “Nuova iniziativa strategica sul fronte in Ucraina: li finiremo”

Nella stessa visita a Murmansk, in cui ha avuto un incontro con i militari del sottomarino nucleare Arkhangelsk, il presidente russo ha annunciato di avere una “iniziativa strategica” che riguarda tutto il fronte di guerra. “Ci sono ragioni per credere che li finiremo“, ha proseguito Putin, aggiungendo anche che “il popolo ucraino stesso dovrebbe capire cosa sta succedendo“.

Le mosse di Mosca dunque procederebbero inesorabili verso gli obiettivi previsti: “Ci stiamo muovendo gradualmente, forse non così rapidamente come vorremmo, ma con insistenza e certezza“, riassume Putin, fiducioso nei risultati delle prossime operazioni. I combattenti russi, ha rimarcato il capo del Cremlino, avanzano ogni giorno, conquistando a poco a poco gli insediamenti delle forze armate dell’Ucraina: “oltre il 70% dei territori e’ stato liberato nel Donetsk, a Zaporizhzhia, nella regione di Kherson, nonche’ il 99% del territorio della Repubblica popolare di Lugansk“.

Putin: “La Russia non ha iniziato le ostilità. Pronti a lavorare con Ue anche se incoerente”

L’incontro con i membri della marina nucleare russa è poi proseguito parlando sia degli antefatti della guerra, ma anche dei possibili scenari per quanto riguarda le trattative. “La Russia”, ha sottolineato il leader russo, “non è stata l’iniziatrice dello scoppio delle ostilità“. Come riportato da Ria Novosti, durante il suo discorso Putin ha sottolineato che le ostilità sono nate con il colpo di Stato in Ucraina del 2014: da quel momento Mosca ha tentato di approcciare alla situazione “con mezzi pacifici“.

Per otto anni, la popolazione del Donbass è stata sottoposta a un genocidio, ma i curatori occidentali del regime di Kiev hanno preferito non accorgersene. Questa situazione ha costretto la Russia a fare un tentativo di porre fine alla guerra iniziata nel 2014 con mezzi armati“.

Per quanto riguarda le trattative, Putin si è mostrato fiducioso sulla mediazione degli Stati Uniti, dichiarando che “Trump vuole sinceramente che la guerra finisca, ma ricordando anche che si tratta di un conflitto molto complesso, che richiede un’attenta discussione e valutazione di tutte le variabili in gioco. Una risoluzione autentica della guerra in corso, spiega il presidente, deve proporre una soluzione efficace alle questioni che rappresentano le cause profonde delle ostilità tra i due Paesi.

La Russia accoglie con favore la risoluzione di qualsiasi conflitto, compreso questo, con mezzi pacifici, ma non a scapito degli interessi di Mosca“, ha dichiarato il leader russo, specificando che il suo interesse primario è garantire la sicurezza della Russia in una prospettiva storica e a lungo termine.

Più scettica è invece la posizione di Putin sui rapporti con l’Europa: Mosca sarebbe pronta a trattare e a lavorare con l‘Ue, come anche con diversi altri Paesi mediatori, per la risoluzione del conflitto. A costituire un problema, per la Russia, è il fatto che l’Europa “si comporta in modo incoerente e cerca costantemente di prendere Mosca per il naso“.

Spero che non commetteremo errori basati su un’eccessiva fiducia nei nostri cosiddetti partner“, ha proseguito, ricordando anche che tra i sostenitori europei dell’Ucraina vi è anche “l’ex primo ministro britannico Boris Johnson convinse Kiev a continuare la guerra fino all’ultimo ucraino“.

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