La guerra russo-ucraina è giunta all’ennesima svolta, dopo quasi tre anni dall’inizio del conflitto. Il presidente russo Vladimir Putin non sembrerebbe intenzionato a voler abbandonare i suoi obiettivi, neanche a seguito di una guerra di logoramento che sta mettendo a dura prova le casse dello Stato, ma al contrario sembrerebbe pronto a voler mettere in campo nuove forze che lo aiutino a conquistare più velocemente l’Ucraina. Ieri è quindi giunta una notizia che avrebbe profondamente preoccupato l’Occidente, a causa delle conseguenze che questa potrebbe portare con sé a livello globale.
Il presidente russo ha infatti ratificato il trattato di partenariato strategico globale firmato tra Mosca e Pyongyang lo scorso giugno. In questo accordo sarebbe contenuta una clausola di assistenza militare reciproca in caso di aggressione che prevedrebbe l’intervento di una delle due parti, con assistenza militare o di altro tipo, nel caso in cui l’altra fosse attaccata. Una partnership che potrebbe rovesciare gli equilibri del conflitto in Ucraina e allo stesso tempo mettere in pericolo la pace dell’Unione europea e dell’Occidente in generale.
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Sulla questione è quindi intervenuto l’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, tentando di mettere in guardia il Cremlino sull’accordo appena firmato e ricordando la facile escalation globale che questo potrebbe provocare. Putin ha però voluto rassicurare coloro che si sono sentiti toccati da vicino dalla sua decisione, sostenendo che la clausola ha una funzionalità prettamente difensiva e “non è diretta contro la sicurezza di Paesi terzi“. Intanto, il Presidente della repubblica Sergio Mattarella, in visita a Pechino, ha tentato di esortare i leader cinesi ad intervenire sulla questione, limitando gli aiuti riservati a Mosca.
L’accordo di Putin e il timore dell’Ue
L’accordo ratificato tra Russia e Corea del Nord è stato pubblicato sul sito web della Gazzetta ufficiale russa, come riportato da Ria Novosti e dovrebbe sostituire il “Trattato fondamentale di amicizia, buon vicinato e cooperazione” che era stato stipulato dalle due Nazioni nel 2000. Sembrerebbe che nel preambolo di questo nuovo documento si parli di un’alleanza necessaria a “garantire la pace, la sicurezza e la stabilità“.
Questi stessi fattori, però, secondo l’Unione europea sarebbero messi in pericolo proprio dalla sigla di questo accordo. Josep Borrell ha infatti inviato un messaggio a Vladimir Putin, sostenendo che la possibile partecipazione della Corea del Nord nel conflitto ucraino potrebbe comportare una “globalizzazione della guerra“. Le preoccupazioni dell’Alto rappresentante nascono dalle voci, provenienti dall’Ucraina e dall’Occidente, che vedrebbero diversi soldati nord-coreani già presenti sul territorio russo. Infatti secondo alcune fonti sarebbero già stati inviati da Pyongyang circa 11mila truppe e alcune di loro si sarebbero già unite a quelle russe nella regione russa di Kursk, confinante con l’Ucraina e parzialmente occupata dalle forze di Kiev da agosto.
Borrell ha quindi sottolineato la necessità di aumentare la pressione diplomatica sulla Corea del Nord, affinché si eviti che questa possa inviare altri soldati a combattere in Russia. In questo senso, il capo della diplomazia Ue ha anche esortato nuovamente i Paesi membri della comunità europea a permettere all’Ucraina di utilizzare le armi da loro fornite non solo per scopi difensivi ma anche per colpire i nemici nei territori della Federazione Russa.
L’esortazione di Mattarella alla Cina
Sfruttando la visita di Stato a Pechino, il Presidente Mattarella ha tentato di aprire un dialogo col Dragone affinché questo rivaluti la sua posizioni nei confronti della Russia di Putin all’interno del conflitto con l’Ucraina. “Con Xi Jinping c’è piena sintonia e convergenza di valutazioni per quanto riguarda la volontà di pace, il multilateralismo e l’apertura nelle relazioni economiche” ha infatti dichiarato il Capo dello Stato a seguito dell’incontro con il Presidente cinese.
Mattarella ha però sottolineato che ora, dal momento in cui la Cina si è trasformata in una potenza globale, è necessario che svolga un ruolo di mediazione all’interno del conflitto in Est Europa con l’obiettivo di porvi fine. Il Capo dello Stato ha quindi chiesto alla Cina una vera e propria ammissione di responsabilità, alla luce del multilateralismo che è stato centrale negli incontri svolti in questi giorni.
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