Primarie USA, Nikki Haley minacciata, chiede aiuto ai servizi segreti

La prima avversaria di Trump, Nikki Haley, in vista delle primarie in Nevada, ha chiesto la protezione dei servizi segreti a seguito di alcuni attacchi alla sua famiglia

Redazione
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Nikki Haley, in corsa per le primarie repubblicane negli USA, ha chiesto la protezione da parte dei servizi segreti statunitensi a seguito delle numerose minacce che sta ricevendo da quando è iniziata la corsa per le primarie. Dopo il ritiro del governatore della Florida, Ron DeSantis, Haley è diventata l’unica candidata repubblicana a dover competere con l’ex presidente Donald Trump, aumentando l’attenzione pubblica su di sé, soprattutto da parte dei suoi detrattori che ora cercano di intimidirla.

Il portavoce della campagna di Nikki Haley ha confermato all’emittente CNN la richiesta di protezione avanzata dalla candidata, motivata soprattutto da recenti incidenti di “Swatting” avvenuti nella sua abitazione che avrebbero coinvolto anche i familiari della donna.

Cos’è lo Swatting?

Il cinema e gli show televisivi ci mostrano spesso scene in cui poliziotti armati fino ai denti sfondano la porta di un’abitazione con i fucili spianati. Una situazione adrenalinica che non è tanto lontana dalla realtà degli Stati Uniti, dove il rischio di una minaccia armata può attivare una reazione della SWAT, un’unità speciale di polizia capace di piombare all’improvviso in un edificio e arrestare o uccidere i malviventi. 

Negli ultimi anni è diventato piuttosto frequente un inquietante scherzo criminale denominato Swatting in cui il malvivente chiama la polizia denunciando una falsa minaccia armata nell’abitazione di una persona che conosce. Di conseguenza la polizia manda l’unità SWAT che irrompe in casa del malcapitato, puntandogli addosso le armi e facendolo spaventare a morte. Proprio quest’orribile pratica è stata fatta in casa di Nikki Haley per ben due volte.

La candidata non era presente agli agguati della polizia, ma nel secondo intervento, in casa ci sarebbero stati i genitori della donna, che si sono visti puntare addosso delle armi pur essendo disarmati e innocenti. A seguito degli episodi, Haley ha discusso pubblicamente la situazione affermando che “non era una situazione sicura, ha messo in pericolo gli ufficiali di polizia e ha messo in pericolo la mia famiglia. Questo è ciò che succede quando partecipi alla corsa per le presidenziali”.

La Haley chiede aiuto ma non indietreggia

Nikki Haley non sembra però essersi fatta scoraggiare dalla situazione, affermando di essere disposta ad affrontare attacchi e minacce pur di arrivare alle presidenziali. “Parte della corsa per la vita pubblica è che dovrai affrontare diversi tipi di minacce. Questo non mi scoraggerà” ha rassicurato Haley. “Significa che dobbiamo circondarci di qualche protezione in più? Per me va bene”. 

La richiesta non è stata ancora evasa, i servizi segreti solitamente forniscono protezione solo dopo un’autorizzazione da parte del Segretario per la Sicurezza Nazionale. In passato altri presidenti e candidati si sono ritrovati costretti a chiedere l’aiuto dei servizi segreti, come ad esempio Barack Obama, che nel 2007 aveva ottenuto tale protezione a causa del crescente numero di minacce ricevute. In precedenza, anche Robert Kennedy aveva chiesto lo stesso aiuto, ma non lo ricevette.

La possibilità di nuovi attacchi e minacce a Nikki Haley diventa sempre più plausibile man mano che si procede con le primarie nei vari stati. Le prossime sulla lista sono quelle dello stato del Nevada che si attueranno tra mercoledì 7 e giovedì 8 febbraio

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