Ebbene no, la peste non è un lontano ricordo dei tempi del Medioevo, ma una malattia ancora esistente e piuttosto diffusa soprattutto in Asia, Africa e Sudamerica, dove l’Oms registra un alto numero di casi ogni anno. Nel mondo occidentale invece, è decisamente molto rara: completamente scomparsa in Europa da decenni, colpirebbe invece una decina di persone ogni anno negli Stati Uniti. Numeri estremamente bassi che rendono la possibilità di un contagio un evento estremamente raro. Pertanto, non deve essersi sentito particolarmente fortunato l’uomo che in Oregon ha recentemente contratto la peste bubbonica, contagiato dal suo gatto.
Come avviene il contagio da peste bubbonica?
Da sempre la Peste viene associata all’immagine di topi e gatti malaticci che diffondevano il morbo tra le grandi città d’Europa fino a circa tre secoli or sono. Eppure, solitamente, non erano davvero gli animali a contagiare l’uomo in maniera diretta graffiando o mordendo, quanto invece le pulci portatrici del batterio Yersinia pestis, che, trasportate in giro dai mammiferi, finivano ovunque, tra le strade, nelle locande, fino alle abitazioni. In questi casi, il povero malcapitato che riceveva una puntura da una pulce infetta, non avendo accesso ad antibiotici, solitamente moriva a causa del morbo nel giro di pochi giorni.
Leggi Anche
Più raramente il contagio può avvenire anche per contatto diretto tra una lesione nella pelle di un individuo e un tessuto infetto di un altro essere vivente. Nel caso del paziente americano, è probabile che il gatto abbia contratto la malattia da una pulce per poi passarla al padrone, a causa di un contatto diretto tra i due, che ha trasferito il morbo dalle lesioni infette sulla pelle del gatto all’organismo dell’uomo.
Una malattia vecchia ma ancora vigorosa
La notizia ha messo rapidamente in allarme gli Stati Uniti, e in particolare lo stato dell’Oregon, in cui non si vedevano casi simili dal 2015, quando una ragazza finì in terapia intensiva dopo essere stata contagiata durante una battuta di caccia. La ragazza riuscì miracolosamente a salvarsi, ma nello stesso anno, un uomo nello stato dello Utah era morto per la stessa malattia. Infatti, nonostante la peste bubbonica ad oggi non sia più una condanna a morte per il paziente, se non viene trattata in tempo, ha comunque la potenzialità di uccidere un essere umano.
Fortunatamente, il paziente dell’Oregon sembra rispondere bene agli antibiotici ed essere pertanto fuori pericolo, anche se non si hanno notizie sulla sorte del suo peloso amico. L’ufficiale sanitario della contea di Deschutes, in cui vive il paziente, ha anche rassicurato sul contenimento del contagio, affermando che tutti coloro che siano entrati in contatto con l’uomo e il felino negli ultimi tempi, sono stati avvertiti della situazione e gli sono stati forniti farmaci per stroncare l’eventuale malattia sul nascere.
© Riproduzione riservata