Parlamento Ue, nuovo scandalo corruzione: indagati alcuni lobbisti di Huawei

Tra i sospettati risulterebbe, secondo quanto riportato dai media belgi, anche il lobbista Valerio Ottati, di origine belga e italiana. I presunti atti di corruzione si sarebbe svolti dal 2021 ad oggi ed avrebbero assunto varie forme, compresi regali e inviti a partite di calcio

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Una maxi operazione della polizia giudiziaria in Belgio ha interessato diversi lobbisti legati al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, sospettati di aver presumibilmente corrotto attuali ed ex parlamentari europei per favorire gli interessi commerciali dell’azienda in Europa.

All’alba di oggi, un centinaio di investigatori, coordinati dal giudice istruttore della Procura federale, hanno condotto perquisizioni a tappeto a Bruxelles, in Vallonia e nelle Fiandre, al fine di raccogliere i materiali necessari a portare avanti le indagini. Vi sarebbero diversi fermati all’interno dell’inchiesta, che ha preso il nome di “Generazione“,

Tra i sospettati risulterebbe, secondo quanto riportato dai media belgi, anche il lobbista Valerio Ottati, di origine belga e italiana. Questo entrò a far parte di Huawei nel 2019, proprio quando il colosso stava intensificando la sua attività di influenza in risposta alle pressioni degli Stati Uniti affinché l’Europa abbandonasse le apparecchiature cinesi per il 5G. Prima di assumere questo ruolo, Ottati è stato assistente di due eurodeputati italiani, uno del gruppo dei Popolari europei e uno dei Socialisti democratici.

L’Ue non commenta le indagini sulla presunta corruzione legata a Huawei

L’indagine si trova ancora nelle sue fasi iniziali e per il momento l’Unione europea ha deciso di non commentare l’accaduto, se non per dichiararsi pronta a collaborare pienamente con le autorità giudiziarie. “Non abbiamo nessun commento da fare su questa specifica indagine“, ha dichiarato il portavoce della Commissione europea per la Sovranità digitale, Thomas Regnier, nel corso del briefing quotidiano con la stampa.

Il portavoce ha però ricordato come la Commissione abbia valutato che Huawei rappresenta un “rischio significativamente maggiore rispetto ad altri fornitori di 5G” e per questo i Paesi membri dell’Ue potrebbero adottare decisioni per limitare o escludere Huawei dalle loro reti 5G.

Corruzione nel Parlamento Ue, cosa si sospetta

Secondo quanto dichiarato dalla procura federale, che non ha menzionato Huawei, sembrerebbe che la corruzione sia stata operata dal 2021 ad oggi, in maniera regolare e sotto le mentite spoglie di attività di lobbying commerciale, con varie forme tra cui regali, spese di vitto e di viaggio, o inviti regolari a partite di calcio“. Le accuse sono dunque di corruzione, falsificazione, uso di documenti falsi, riciclaggio di denaro e organizzazione criminale.

Il quotidiano francese Le Soir, a cui sono state rivelate le informazioni in collaborazione con il settimanale Knack,  la piattaforma investigativa olandese Follow The Money e i giornalisti investigativi greci di Reporters United, ha specificato che il codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo prevede che “qualsiasi regalo fatto da terzi di valore superiore a 150 euro deve essere dichiarato e inserito pubblicamente nel registro dei regali“.

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