Parigi, perché la Tour Eiffel rimane chiusa ai visitatori

Il sindacato Sete chiede che l’amministrazione Comunale metta a disposizioni cantieri, anche notturni, per opere di ridipintura e manutenzione del monumento simbolo di Parigi

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A Parigi prosegue lo sciopero dei lavoratori della Tour Eiffel “per cattiva gestione finanziaria del monumento da parte dell’amministrazione comunale” indetto dalla società Sete.

Chiusura Tour Eiffel: le motivazioni

Nonostante i disagi che lo sciopero sta causando ai visitatori della Capitale, la Tour Eiffel rimane chiusa. Tra le motivazioni, già ampiamente espresse durate lo sciopero dello scorso dicembre, rientrano: l’aumento, da 16 a 50 milioni annui, della tassa di gestione del monumento simbolo di Parigi, dovuto ad un debito di oltre 100 milioni provocato dalla crisi sanitaria del Covid-19; la cattiva gestione da parte del Comune.

A ciò si aggiunge anche il “modello economico troppo ambizioso e insostenibile” che rischia di peggiorare ulteriormente le condizioni del monumento, già in fase di deterioramento.

Come dichiarato infatti dal rappresentante del CGT Denis Vavassori la Tour Eiffel “è in uno stato di abbandono, molto chiaramente. Sotto la torre, se ti avvicini, vedi davvero tracce di ruggine”. Una situazione questa mai vista prima ad ora, ma che è stata certamente accentuata da una mancata ridipintura negli ultimi 14 anni – normalmente la torre andrebbe ridipinta ogni 7 anni al massimo.

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Sciopero lavoratori Tour Eiffel

Ad aggravare le condizioni in cui versa la Tour Eiffel sarebbero anche i ritardi, sempre a causa della pandemia, nella manutenzione di ascensori e montacarichi, “organi vitali per il funzionamento del monumento, per gestire i ristoranti, per trasportare il personale”.

Il monumento richiede dunque una ristrutturazione completa di ogni suo componente, ma almeno attualmente ciò appare quasi impossibile. Sembra infatti che l’amministrazione comunale stia sottostimando i costi dei lavori e sovrastimando le entrate. Motivi questi che hanno spinto il sindacato Sete a indire un nuovo sciopero e ad aprire trattative con il Comune nel tentativo di far aprire nuovi cantieri anche di notte, seppur a costo maggiore, per intervenenti più complessi.

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