Quest’anno l’omelia del Papa nella celebrazione dell’Epifania ha sorpreso i fedeli per la sua concisione. Più breve rispetto agli anni precedenti, il Santo Padre ha preferito puntare su un messaggio essenziale e diretto, incentrato sulla chiamata alla luce e alla speranza, evitando digressioni e sottolineando l’urgenza di agire con amore e solidarietà nel quotidiano.
La sobrietà del discorso si è ben sposata con il contesto di una giornata ricca di significati, resa ancor più importante dalla nomina di suor Simona Brambilla a Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. La religiosa, già Segretario della stessa istituzione, è stata scelta per guidare uno dei dicasteri più significativi della Chiesa, in un momento di rinnovamento e attenzione alle sfide della vita consacrata. La notizia è stata ufficializzata dal Bollettino della Sala Stampa Vaticana.
Nel suo Angelus, il Pontefice ha poi ribadito un appello accorato alla pace, ricordando i conflitti che continuano a martoriare il mondo. “Non dimentichiamo di pregare per la pace, nella martoriata Ucraina, Palestina, Israele, e tutti i paesi che sono in guerra, come il Myanmar”, ha detto con voce ferma, invitando i fedeli a non perdere mai la speranza nella risoluzione dei conflitti.
Un pensiero speciale è stato rivolto alle comunità ecclesiali dell’Oriente, che domani celebreranno il Natale secondo il calendario giuliano. “Sono lieto di indirizzare il mio augurio più cordiale alle comunità dell’Oriente, assicurando la mia preghiera a quelli che soffrono a causa dei conflitti in atto”, ha aggiunto il Papa.
La giornata dell’Epifania si è dunque distinta non solo per la solennità della celebrazione, ma anche per l’intensità dei messaggi lanciati da un Pontefice che ha scelto la sobrietà e la concretezza per parlare al cuore dei fedeli, ribadendo l’importanza della pace, della preghiera e del servizio. Un segno di speranza e un invito alla riflessione per tutti i credenti e gli uomini di buona volontà.
