Medio Oriente, liberi 3 ostaggi israeliani uomini. Herzog: “Immagine di crimini contro l’umanità”

Anche in questa quinta tranche di liberazione, Hamas non si è lasciata sfuggire l'occasione di organizzare una sorta di spettacolo, con l'allestimento di un palco a Deir al-Balah

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Eli Sharabi, Ohad ben Ami e Or Levy sono i tre ostaggi israeliani che oggi sono stati liberati dai miliziani di Hamas, dopo ormai 16 mesi di prigionia. La conferma è giunta grazie alla immagini in diretta trasmesse dalle tv internazionali sul posto. I tre uomini sono stati consegnati come previsto alla Croce Rossa che, dopo un primo controllo sulla loro salute, li consegnerà alle truppe dello Stato ebraico.

L’esercito israeliano ha poi confermato la liberazione sui suoi canali social, sostenendo che i tre ex ostaggi sono già in viaggio verso le forze di difesa israeliane (Idf) e dell’agenzia di sicurezza (Isa), situate nella Striscia di Gaza. Anche in questa quinta tranche di liberazione, Hamas non si è lasciata sfuggire l’occasione di organizzare una sorta di spettacolo, con l’allestimento di un palco a Deir al-Balah, il luogo scelto per la consegna, dove far salire i tre liberati per farli ammirare dalla folla.

Il monito di Netanyahu, che la scorsa settimana aveva intimato ad Hamas di non permettere più che queste scene vedessero la luce del sole, non sembra sia servito a molto. Secondo quanto si apprende, i tre ostaggi sono saliti sul palco ed hanno assistito alla cerimonia che prevede che un funzionario della Croce Rossa e un funzionario di Hamas firmino il documento per il rilascio.

I tre ostaggi hanno dovuto scattare foto con i miliziani e osservare la folla che esulta insieme ai soldati. In cambio della liberazione dei tre uomini, lo Stato di Israele rilascerà a sua volta 183 detenuti palestinesi presenti nelle carcere dello Stato ebraico.

Immagini dei tre ostaggi sul palco di Hamas che, però, non sono state apprezzate da Israele. “Ecco come appare un crimine contro l’umanità“, commenta duramente il presidente israeliano Isaac Herzog sottolineando le condizioni di Ohad, Or ed Eli, visibilmente “affamati, emaciati e addoloranti” nonché sfruttati in uno spettacolo “cinico e crudele da vili assassini“.

Dopo i 491 giorni di “inferno“, ciò che a detta del presidente Herzog consola, sarebbe la fortuna che i tre vengano restituiti vivi tra le braccia dei loro cari.

Medio Oriente, chi sono i tre ostaggi rilasciati oggi

Il rilascio degli ostaggi, inizialmente previsto per le 9 ora italiana, è stato posticipato di circa un’ora. I tre uomini sono apparsi più provati degli ostaggi rilasciati nelle tornate precedenti, in particolare per quanto riguarda una perdita di peso piuttosto evidente. Uno dei cittadini israeliani finalmente tornati liberi è Ohad Ben Ami, 56 anni, rapito insieme alla  moglie, Raz Ben Ami, poi liberata durante la tregua di novembre, dal kibbutz di Beeri.

Il secondo nome è quello Eli Sharabi, 52 anni, che ha perso le due figlie e la moglie nell’attacco di Hamas allo stesso kibbutz e infine quello di  Or Levy, 34 anni, che è stato prelevato con la forza al festival di Nova, dove è stata uccisa la moglie Einav. La preoccupazione principale al momento è la possibilità che il 34enne non sia stato messo al corrente dai miliziani della morte della moglie.

Da quello che abbiamo sentito i terroristi si sono divertiti molto a dire agli ostaggi che i loro cari erano stati uccisi e a  causare loro dolore e sofferenza“, ha dichiarato la madre di Or Levy, che fino ad oggi si è occupato del figlio della coppia, a loro affidato, La donna ha raccontato di aver deciso di portare all’incontro i disegni che ha realizzato il piccolo nei mesi in cui suo padre è stato prigioniero di Hamas.

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