Lo scontro tra l’Unione europea e Viktor Orban non sembra volersi concludere troppo presto. In una lettera ai vertici delle istituzioni Ue, promossa dall’europarlamentare estone Riho Terras del Ppe, un gruppo di eurodeputati ha richiesto di “fare tutto il possibile per sospendere il diritto di voto dell’Ungheria al Consiglio“, come prevede l’articolo 7 del Trattato sull’Ue. La motivazione risiederebbe nei “danni significativi” causati dal primo ministro ungherese con la sua “missione di pace“, lanciata in concomitanza dell’avvio della presidenza di turno del Consiglio Ue, con la quale Orban avrebbe “sfruttato e abusato del suo ruolo“.
L’Unione europea sembrerebbe intenzionata a “dare un avviso” al premier ungherese, il quale continuerebbe a svolgere il suo ruolo senza tener conto delle linee guida dell’Ue. Il boicottaggio dell’Unione verso l’Ungheria, però, sembrerebbe avvicinarsi ad un pausa, in concomitanza con i Consigli informali in Ungheria ai quali parteciperà la presidente della Commissione europea Ursula Von del Leyen. “La cooperazione resterà invece al livello dei Commissari per i consigli formali, dove le decisioni vengono prese” ha infatti dichiarato un portavoce della Commissione.
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Orban, intanto, continua a portare avanti il suo ruolo, come dimostra la lettera da lui inviata al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in cui il primo ministro ungherese e presidente di turno dell’Unione ha dato conto dell’esito delle sue missioni in Oriente. Nella lettera, visionata dal Financial Times, sembrerebbe che Orban abbia affrontato tematiche internazionali, legate alla posizione degli Usa, della Cina e del Sud globale.
Orban: “L’Ue deve avviare un’offensiva politica coordinata contro il Sud globale“
Nella lettera indirizzata a Charles Michel, Viktor Orban propone alla comunità europea “il lancio di un’offensiva politica coordinata verso il Sud globale“, con l’obiettivo di portare avanti “uno sforzo europeo” mirato a diminuire le tensioni e “creare le condizioni per un cessate il fuoco temporaneo e/o avviare negoziati di pace“. Un’azione che secondo il primo ministro ungherese aiuterebbe l’Unione europea a riprendere in mano il controllo di quei territori, dove invece per ora non avrebbe fatto altro che “perdere apprezzamento“, soprattutto per quanto riguarda “la nostra posizione sulla guerra in Ucraina, con il conseguente isolamento globale della comunità transatlantica“.
Nella stessa missiva, Orban ha trattato anche le posizioni della Cina, sostenendo che la Nazione “continuerà la sua politica, formulata anche nei documenti internazionali che chiedono un cessate il fuoco e colloqui di pace“, ma allo stesso tempo la superpotenza asiatica “svolgerà un ruolo più attivo solo se le possibilità di successo del suo impegno si avvicineranno a determinati parametri“.
Secondo il primo ministro dell’Ungheria, però, tale possibilità è ancora lontana nel tempo, per cui l’Ue dovrebbe “condurre colloqui politici ad alto livello con la Cina sulle modalità della prossima conferenza di pace” e allo stesso tempo dovrebbe “riaprire linee dirette di comunicazione diplomatica con la Russia, riabilitando tali contatti diretti nella nostra comunicazione politica“. Tutto questo dovrebbe essere portato avanti mantenendo i contatti politici di alto livello con l’Ucraina.
Orban: “Trump non avvierà procedure di pace fino alla sua elezione“
Viktor Orban ha sottolineato nella sua lettera anche alcune sue considerazioni sugli Stati Uniti, dando per quasi scontata l’elezione del repubblicano Donald Trump nelle prossime presidenziali di novembre. “Non possiamo aspettarci alcuna iniziativa di pace da Donald Trump fino alle elezioni” ha sostenuto Orban, aggiungendo che “subito dopo la sua vittoria elettorale, non aspetterà il suo insediamento, ma sarà pronto ad agire immediatamente come mediatore di pace“.
Un piano a lungo termine, dunque, che nasconde però anche delle insidie. Il primo ministro ungherese ha infatti evidenziato che l’elezione di Trump potrebbe modificare profondamente gli equilibri dell’Ue, poiché “la proporzione degli oneri finanziari tra Stati Uniti e Unione Europea cambierà significativamente a svantaggio dell’Ue per quanto riguarda il sostegno finanziario all’Ucraina“. Orban ha quindi sottolineato che dovrebbe essere ridiscussa la strategia europea sovrana e indipendente, copiata dalla strategia politica di guerra degli Usa, perché potrebbe “non essere più una scelta razionale in futuro“.
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