Erano in fila per pane quando sono stati colpiti dalle bombe. Cinque civili, di cui quattro bambini, sono stati uccisi in un bombardamento nel campo profughi di Nuseirat, situato nel cuore della Striscia di Gaza. L’attacco, attribuito a forze israeliane, ha colpito un gruppo di persone riunite davanti a una bancarella di cibo e a un panificio locale nella parte orientale del campo.
Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa, che cita fonti mediche locali, l’attacco ha seminato il panico tra i civili. Le vittime si trovavano in fila per ricevere aiuti alimentari, un’immagine che amplifica la disperazione di una popolazione già colpita da una crisi umanitaria senza precedenti.
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Le stesse fonti riferiscono che, nella sola giornata odierna, sono 18 le vittime accertate nei raid israeliani che hanno interessato il sud e il centro della Striscia di Gaza. Tra queste, si contano anche donne e altri bambini, aggravando ulteriormente il bilancio del conflitto in corso.
Al Jazeera ha confermato l’attacco, evidenziando come il raid abbia colpito una strada dove si trova una cucina comunitaria, punto nevralgico per la distribuzione di cibo in una regione ormai allo stremo.
Le immagini e le notizie che giungono da Nuseirat riportano l’attenzione sulle conseguenze devastanti delle operazioni militari nei contesti urbani, dove la popolazione civile paga il prezzo più alto. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione, mentre gli appelli per un cessate il fuoco si fanno sempre più urgenti.
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