In una dichiarazione video rilasciata nel corso del pomeriggio di oggi, il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha sottolineato che Israele non è il solo Paese ad essere intenzionato ad agire contro gli Houthi, cioè il gruppo ribelle yemenita. Il premier, infatti, ha specificato che sia gli Usa che altre Nazioni vedono il gruppo yemenita come una vera e propria minaccia, anche per il trasporto marittimo e l’ordine mondiale.
Netanyahu ha garantito che questa operazione contro gli Houthi potrebbe richiedere più tempo del previsto, ma conta di riuscire nell’impresa. La promessa del primo ministro dello Stato ebraico è quella di riservare allo Yemen lo stesso trattamento che è in corso a Gaza, contro Hamas, e in Libano, contro Hezbollah.
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Netanyahu: “Agiremo determinati e con forza contro Houthi”
“Gli Houthi hanno lanciato più di 200 missili e 170 droni contro Israele nell’ultimo anno“, scrive il Times of Israel. Proprio questi continui attacchi muovono Netanyahu a chiedere giustizia per il suo Paese. Infatti, all’indomani dell’attacco da parte dei nemici, era impossibile non pensare che questo non avesse già un’idea di vendetta. Non si sospettava però che fosse così certo dell’appoggio americano.
Netanyahu ha spiegato che intende agire “con forza e determinazione” contro gli Houthi. Soprattutto dopo l’attacco, avvenuto ieri, che ha portato 16 israeliani ad essere feriti gravemente. Gli Houthi fanno parte dell’asse della resistenza contro Israele, come è stato dichiarato più volte dall’Iran. Tra questi si contano anche Hamas e gli Hezbollah libanesi.
Netanyahu: “Forza e determinazione contro gli Houthi”
“Nello stesso modo in cui abbiamo agito con forza contro le braccia armate dell’asse del male iraniano, agiremo contro gli Houthi con forza, determinazione e raffinatezza“, ha spiegato nel video diffuso il primo ministro israeliano, dal gabinetto di sicurezza di Safed.
Dunque, Netanyahu conta di riuscire nell’impresa anche grazie all’aiuto degli americani che gli daranno man forte nell’azione. Il premier ha poi garantito che la “distruzione” degli Houthi non avverrà nell’immediato ma è in progetto per un futuro molto prossimo.
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