Elezioni Usa, il Trump vincitore lancerà il Musk politico? I dubbi sui conflitti d’interesse

"Oggi è nata una stella: Elon" ha dichiarato Donald Trump, sottolineando il forte legame che esiste tra i due ed evidenziando le possibilità che "il super genio" potrebbe garantire al Paese. Viene quindi da chiedersi: il partito repubblicano, dopo 12 anni di guida trumpista, potrebbe essere pronto a lasciare un miliardario per assumerne un altro?

Redazione
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Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, eppure il vero vincitore di queste elezioni potrebbe essere un uomo che solo un mese fa ha dato inizio ad una campagna di endorsement senza precedenti, di fatto dando la fondamentale spinta conclusiva alla corsa del repubblicano verso la Casa Bianca. Elon Musk è pronto a vivere nel “futuro fantastico” che i quattro anni di amministrazione Trump possono garantire al Paese, almeno secondo le sue prospettive.

L’uomo più ricco del mondo, nato in Sudafrica ma naturalizzato statunitense, è riuscito a plasmare le convinzioni di un’intero Paese, grazie al controllo quasi ossessivo operato sui social e sui media stessi. Il ruolo di Musk non può non essere riconosciuto da Trump e il discorso del neopresidente, subito dopo la notizia della sua vittoria, sembrerebbe confermare le ipotesi di molti: Il Ceo di Tesla e Space X potrebbe ottenere una carica nel Congresso degli Stati Uniti.

Il grande futuro degli Stati Uniti, dunque, potrebbe riguardare un uomo solo, già incredibilmente influente e soprattutto in contatto con i leader più potenti del globo. Tesla, Space X e l’ex Twitter sono aziende multimiliardarie che permettono al magnate di godere di un controllo forse senza precedenti sull’Occidente e non solo, per cui la domanda più importante da porsi al momento riguarda gli anni che verranno a seguito dell’amministrazione Trump. Il partito repubblicano, dopo 12 anni di guida trumpista, potrebbe essere pronto a lasciare un miliardario per assumerne un altro?

Usa, Trump: “Oggi è nata una stella, Elon

In uno dei momenti forse più importanti del suo primo discorso da prossimo presidente Usa, Donald Trump ha voluto elogiare quello che ormai considerato un suo amico stretto. “Oggi è nata una stella: Elon” ha infatti gridato il miliardario, scatenando una folla di repubblicani esultanti, tutti soddisfatta dell’attesissima vittoria. Il neo presidente ha definito il Ceo di Space X un “super genio“, ringraziandolo per il suo apporto positivo al Paese.

Donald Trump
Il 47esimo presidente Usa Donald Trump

Elon ha contribuito a salvare molte vite durante l’uragano Helene” ha infatti ricordato Trump, rivelando come il suo intervento sia stato fondamentale: “Elon ne hanno davvero, davvero bisogno in North Carolina. Puoi farlo? – avrebbe chiesto Trump – E lui l’ha fatto così velocemente, è stato incredibile“. A seguito della vittoria, sembrerebbe che il neopresidente voglia ora ricambiare il favore, sottolineando l’importante ruolo svolto da Elon nella sua campagna, senza però dichiarare apertamente le sue intenzioni. Alcune settimane fa il Tycoon ha dichiarato di non essere pronto ad offrire a Musk un posto al congresso, nonostante inizialmente avesse aperto alla possibilità.

Il possibile conflitto di interessi

L’America è una nazione di costruttori” ha dichiarato Elon Musk mettendo già in chiaro le sue intenzioni, nel caso in cui si liberasse per lui un posto al Congresso. L’uomo più ricco del mondo ha già iniziato a sfruttare X, di sua proprietà, come megafono per le sue iniziative politiche, sostenendo di voler chiedere un taglio delle agenzie federali, in quanto il Paese avrebbe “troppa burocrazia, troppe norme“.

Nbc News ha sollevato seri interrogativi sui possibili conflitti di interessi che una nomina di Elon Musk provocherebbe. Innanzitutto si sta riflettendo “sulle questioni etiche, sugli investimenti commerciali di Musk all’estero, in particolare in Cina, combinati con i delicati contratti federali della sua azienda per il programma spaziale degli Usa“. Inoltre, per quanto riguarda Tesla, che produce macchine elettriche, Musk farebbe un forte affidamento sulla Cina, “ora vista da entrambi i partiti politici come la principale minaccia alla sicurezza e rivale economico degli Stati Uniti“. La testata ha poi fatto riferimento ai presunti contatti tra il magnate sudafricano e il presidente della Russia Vladimir Putin.

Ciò su cui si ragiona, quindi, è il timore che “Musk possa cercare di spingere la politica statunitense in una direzione favorevole ai suoi interessi finanziari“. Grazie alla vittoria di Trump, infatti, Musk potrà intensificare gli affari delle sue aziende grazie al suo ormai  profondo legame con Trump, tanto da riuscire a prendere di mira i suoi rivali nel settore aerospaziale. Ora, quindi, resta da comprendere quali saranno i prossimi passi del governo Trump, che salirà al potere il prossimo gennaio.

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