Mosca, il ministro degli Esteri chiude all’Italia: “Ha posizioni anti-russe, non parteciperà ai negoziati di pace”

Lavrov ha poi sostenuto che per il momento non vi sarebbero comunque segnali che l'Ucraina e l'Occidente siano in qualche modo pronti ad un negoziato di pace, mentre il presidente russo, Vladimir Putin, sarebbe pronto a far partire trattative dirette con il leader Usa, Donald Trump

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Mosca e l’Italia stanno attraversando quella che è stata definita “la crisi più profonda dalla Seconda guerra mondiale“, almeno secondo le parole del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che, nel corso di una conferenza stampa, ha sostenuto che il nostro Paese non può essere tenuto in considerazione come partecipante al processo di pace in Ucraina. Il motivo di questa scelta si baserebbe sulla posizione anti-Russa della nostra Nazione, che quindi non può vestire i panni di undifensore degli interessi della Russia nell’Ue“, ipotesi ritenuta “ridicola” dal Cremlino.

Lavrov ha poi sostenuto che per il momento non vi sarebbero comunque segnali che l’Ucraina e l’Occidente siano in qualche modo pronti ad un negoziato di pace, mentre il presidente russo, Vladimir Putin, sarebbe pronto a far partire trattative dirette con il leader Usa, Donald Trump. Affinché questi negoziati possano veramente partire, però, Mosca pretende che gli Stati Uniti diano prova di un “maggior realismo” rispetto a quanto fatto finora.

Vladimir Putin
Il presidente russo Vladimir Putin

Il riferimento è alla decisione del Tycoon di incaricare il suo inviato speciale per l’Ucraina, Keith Kellog, di trovare una soluzione che entro 100 giorni possa porre fine al conflitto nell’Europa dell’Est. Secondo Lavrov, quindi, questo obiettivo sarebbe irrealizzabile e gli Usa dovrebbero iniziare a lavorare a ipotesi più facilmente attuabili. Il presidente russo si è invece espresso in termini meno aspri nei confronti del suo omologo americano, lodandone l’intelligenza e sostenendo di aver sempre avuto relazioni basate sul “pragmatismo” con esso.

Mosca: “Nessuna tregua se Kiev entrerà nella Nato”

Nel corso della conferenza stampa, il portavoce del Cremlino ha chiarito quali sono i punti imprescindibili su cui Mosca non ha intenzione di trattare prima del raggiungimento della tregua. Oltre alla consapevolezza che Volodymyr Zelensky non sia ancora pronto per un accordo, in quanto “ha vietato a se stesso di negoziare per decreto“, la Russia ha voluto mettere nuovamente in chiaro la sua posizione nei confronti dell’Alleanza atlantica. “Insistiamo sia su garanzie legali internazionali ferree che escludano ogni forma di adesione dell’Ucraina alla Nato che sul fare di ciò una politica dell’alleanza stessa“, ha infatti dichiarato Lavrov.

La Russia ha infatti sottolineato che questo elemento è proprio legato alle cause che sono alla radice del conflitto e in questo senso Mosca non può accettare compromessi. Allo stesso modo, poi, il Cremlino vuole certezze sul fatto che l’Occidente non decida di creare un ulteriore architettura di sicurezza in cui inserire l’Ucraina. Un secondo punto su cui trattare, invece, riguarda il possibile disarmo nucleare, che però andrebbe discusso esclusivamente con gli Stati Uniti.

Il presidente eletto degli Usa, Donald Trump
Il presidente degli Usa, Donald Trump

Siamo pronti ad avviare questo processo di negoziazione il prima possibile“, ha sostenuto Lavrov, sottolineando però che per il momento la decisione spetta agli americani, in quanto solo loro ad aver “bloccato tutti i contratti“. Mosca non trascura, poi, la presenza di arsenali nucleari anche in altri Paesi, quali la Francia e la Gran Bretagna, che dovranno quindi essere inclusi nelle trattative.

Putin: “Con Trump presidente il conflitto si poteva evitare”

Vladimir Putin ha invece deciso di esporsi senza mezzi termini, sostenendo che, se Donald Trump avesse vinto le elezioni del 2020, probabilmente la guerra contro l’Ucraina non avrebbe avuto inizio. “Gli hanno rubato la vittoria“, ha poi evidenziato il leader russo, nel corso di una intervista alla tv di Stato. Dichiarazioni che si allineano perfettamente a quelle del Tycoon, che, ormai da quattro anni, continua ad evidenziare che le elezioni precedenti a quelle del 2024 siano state truccate dai democratici per portare alla vittoria Joe Biden.

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