Migranti, proteste contro il patto Italia-Albania: “Viola i diritti umani”

Al di là delle critiche all'accordo sui migranti, ci sono anche diversi Paesi europei, come i Paesi Bassi, che lo guardano con ispirazione. Il ministro degli esteri olandese Veldkamp ha infatti dichiarato che riguardo alle migrazioni "è importante trovare soluzioni innovative", sottolineando però di non voler aderire al patto

Redazione
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È arrivata oggi nel porto di Shengjmnin in Albania la nave Libra della Marina italiana con a bordo i primi 16 migranti destinati ai centri di accoglienza che l’Italia ha appena aperto nel Paese. Ma se il patto tra il governo italiano e quello albanese viene guardato con ispirazione da diversi paesi europei, le proteste degli attivisti e le critiche degli esponenti dell’opposizione dimostrano che non tutti lo approvano.

Migranti: Paesi Bassi interessati all’accordo

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto un incontrato con la stampa alla Farnesina insieme al suo omologo olandese, il ministro degli Esteri Caspar Veldkamp, perché i Paesi Bassi sono interessati al patto Italia-Albania sul tema migranti. Tajani in questa occasione ci ha tenuto a rendere noto che il governo italiano sta ricevendo apprezzamenti da tutta Europa riguardo ai centri di accoglienza aperti in Albania.

“Continueremo a proporlo come modello per altri Paesi, siamo pronti a condividere quello che abbiamo fatto” ha assicurato il vicepremier, che ha aggiunto che le richieste arrivano anche dai partiti che fanno parte del Ppe. I vari Paesi interessati stanno chiedendo all’Italia la documentazione sulle modalità di funzionamento della collaborazione con l’Albania, un Paese candidato ad aderire dall’Unione europea.

I ministri dell'Estero italiano e olandese Antonio Tajani e Caspar Veldkamp (migranti)
I ministri dell’Estero italiano e olandese Antonio Tajani e Caspar Veldkamp

Il ministro degli esteri olandese Veldkamp guarda con attenzione al patto, perché per lui sul tema migranti “è importante trovare soluzioni innovative”. L’Olanda non vuole unirsi al patto, ma ha bisogno di nuove soluzioni, perché ritiene necessario un controllo del flusso dei migranti. Veldkamp ha dichiarato di ritenere che “le politiche italiane” sui migranti “siano in linea con quanto concordato dai leader Ue diversi anni fa” e ci ha tenuto a chiarire come il patto Italia-Albania sia stato fatto rispettando il diritto Ue e la Convenzione sui diritti umani.

Le critiche e le proteste

La nave che oggi è arrivata in Albania con i primi 16 migranti da mandare ai nuovi centri di accoglienza non è stata accolta in modo del tutto positivo. Infatti un gruppo di attivisti per i diritti umani ha iniziato a protestare al suo arrivo, esponendo uno striscione con il premier albanese Edi Rama e la premier italiana Giorgia Meloni vestiti da guardie carcerarie.

I manifestanti hanno intonato “qui finisce il sogno europeo”, e uno degli attivisti ha sottolineato come questo accordo sia una violazione dei diritti umani e della democrazia. “Continueremo ad alzare la nostra voce, per denunciare un Occidente che sostiene leader autocratici come Rama e Meloni e per dire che la crisi dei migranti non è una crisi che si risolve a scapito di altri popoli”, ha aggiunto.

Le critiche arrivano anche da molti esponenti dell’opposizione. La senatrice Raffaella Paita (Italia Viva) ha commentato la questione del patto su Skytg24, a cui ha dichiarato come questo accordo non sia una scelta giusta. Per lei è una mera “operazione propagandistica che costa moltissimo da un punto di vista economico e per ora è limitata a 16 migranti” e che è a carico solo dell’Italia, “che non c’entra nulla con l’Ue”.

Paita ha confessato che al posto del patto sarebbe stato meglio se il governo italiano si fosse confrontato con l’Ue per rivedere le politiche europee sull’immigrazione, dato che l’Italia è a rischio per le sue lunghe coste e per il fatto che è il primo punto di approdo. “Servirebbe un riequilibrio, ma tutto questo non è accaduto perché gli amici di Giorgia Meloni in Europa sono contrari e alzano muri anziché aiutare l’Italia” ha concluso.

Le critiche arrivano anche dal Pd, che ha organizzato per domani a Roma l’iniziativa ‘La Svolta necessaria’, per discutere proprio sulle politiche migratorie. La vicepresidente della Camera e deputata dem Anna Ascani, per esempio, ha ricordato come il tema delle migrazioni rappresenti una delle questioni più tragiche del nostro tempo, così come le guerre, le quali possono essere esse stesse la causa delle migrazioni. Così come i cambiamenti climatici, i conflitti etnici, le persecuzioni religiose, la miseria e le disuguaglianze sociali. E dato che le ragioni delle migrazioni sono diverse e queste non sono destinate a finire, è sbagliato per la dem trattare le migrazioni come se fossero un’emergenza.

Piero De Luca, il capogruppo Pd in commissione Politiche dell’Unione europea alla Camera ha invece spiegato che l’Italia spenderà per questo accordo circa 1 miliardo di euro, risorse che per il dem sarebbero potute essere destinate per soddisfare i bisogni dei cittadini italiani nella prossima legge di bilancio. Ha dichiarato che ieri in Aula è stato fatto notare alla premier come questo patto sia “disumano, inefficace”, costoso e per di più non è destinato a risolvere completamente il problema delle migrazioni. “Sono risorse buttate a mare. Un’operazione di pura propaganda ideologica che non risolve un’emergenza strutturale, ma aggrava solo il carico di difficoltà nella gestione dei flussi e vìola i diritti umani” ha affermato.

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