Mark Zuckerberg sembra pronto ad allineare le piattaforme social in suo possesso alla nuova amministrazione Trump, lasciandosi alle spalle il progressismo e il controllo che il mandato di Joe Biden ha provato ad imporre in questo settore. Se solo alcuni giorni fa, il fondatore di Facebook ha annunciato la prossima eliminazione dei Fact checkers di terze parti da Meta, società che comprende Facebook, Instagram e Threads, oggi l’uomo della Silicon Valley ha annunciato di volersi sbarazzare anche dei programmi per la diversità tanto difficilmente inseriti nelle aziende degli Usa.
La notizia è circolata tra i media statunitensi, a seguito della presa visione di una nota interna che è stata inviata ai dipendenti Meta. In questa, infatti, era possibile leggere che l’azienda di Zuckerberg riconosce che ormai “il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando” e che, di conseguenza, alcuni programmi non sono più considerabili “attuali“.
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Tra questi, secondo il fondatore del primo social network, rientrerebbe anche il “Diverse Slate Approach“, ovvero un programma che ha l’obiettivo di diversificare la tipologia di dipendenti assunti da Meta. Grazie ad esso, la società della Silicon Valley aveva raddoppiato il numero di dipendenti neri e ispanici negli Usa, rispettivamente dal 3,8% e 5,2% al 4,9% e 6,7%.
Le reazioni alla nuova policy di Meta
A seguito dell’annuncio di Zuckerberg dell’eliminazione del Fact Checking dalle piattaforme Meta, è intervenuto sul caso anche Joe Biden, che ha duramente criticato la scelta dell’imprenditore. “La verità conta“, ha sostenuto il presidente Usa, sottolineando come sia “assurdo “vergognoso” che alcuni miliardari possano decidere da un momento all’altro che “non conti più“.
Oggi, a poche ore dal secondo annuncio dell’inventore di Facebook, la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue con delega alla Sovranità Tecnologica, alla Sicurezza e alla Democrazia, Henna Virkkunen, è nuovamente intervenuta sul tema delle piattaforme social. La vicepresidente ha evidenziato come queste svolgano un ruolo importante nella vita quotidiana delle persone e come, quindi, “abbiano un’enorme importanza e influenza sociale ed economica“. Il compito dell’Europa in questo è quindi quello di “garantire che i diritti dei cittadini Ue siano rispettati e che la nostra legislazione venga seguita“.
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