A poco meno di tre anni dalla fine dei 16 anni di governo di Angela Merkel, la cancelliera tedesca sembrerebbe non aver mai realmente abbandonato la politica tedesca, o quella mondiale. Dopo i primi anni di Buen retiro, con viaggi in giro per l’Europa e festeggiamenti importanti, la prima cancelliera donna della Germania ha deciso di tirare le somme della sua vita, con una certa attenzione agli anni alla guida di una delle più importanti economie europee. “Ne è valsa la pena, senza riserve“, confessa Merkel al Corriere della Sera, in una intervista esclusiva dedicata al suo libro di memorie, in uscita per Rizzoli.
“Libertà“, è questo il titolo significativo dell’opera di Merkel. Ben 700 pagine di ricordi e di aneddoti importanti risalenti ai 16 anni di cancellierato. Gli aspetti più significativi, alla luce delle ultime evoluzioni e degli sconvolgimenti che interessano Occidente ed Oriente, riguardano le figure di Donald Trump, presidente-eletto degli Stati Uniti, e del leader russo Vladimir Putin. Nel mezzo anche un’aspra e attenta analisi della figura di Elon Musk, l’imprenditore che sembrerebbe aver assunto il ruolo di consigliere favorito del tycoon e che, a causa della sua influenza senza precedenti, potrebbe mettere in serio pericolo gli interessi e la sicurezza delle altre Nazioni.
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Merkel, nell’intervista al Corriere, respinge le accuse che la vorrebbero colpevole di aver ignorato i pericoli del nazionalismo russo, sostenendo invece di aver sempre spostato l’attenzione sulle mire dello Zar e di aver cercato di reagire nei modi più adeguati di fronte ad un leader che “non era amico dell’Europa“. La cancelliera ha quindi spiegato di aver individuato una soluzione al problema non nell’isolamento del leader russo, ma “cercando di impedire l’invasione dell’Ucraina attraverso colloqui, a volte anche molto polemici nei quali non ho usato alcun giro di parole“.
Merkel: “Con la Russia servono deterrenza e diplomazia“
L’ex membro del Ddr ha riconosciuto che al momento, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, la situazione sarebbe fondamentalmente cambiata. Di fronte ad un leader che vorrebbe riportare la Russia a libello di superpotenza, nella consapevolezza di non poter agire sul piano economico ma di dover sfruttare “la forza militare e il nazionalismo russo“, Merkel individua un’unica possibilità per l’Europa di riuscire a porre un freno all’avanzata di Mosca.
“Abbiamo bisogno di una doppia azione, da un lato colloqui e contatti, dall’altro deterrenza“, ha infatti spiegato l’ex cancelliera, chiarendo che al momento i Paesi che sostengono l’indipendenza e l’integrità territoriali dell’Ucraina debbano impegnarsi per comprendere “quando si potrà discutere con la Russia di una soluzione diplomatica“. Secondo l’ex leader tedesca, per ora la Germania non potrebbe partecipare a questo piano, in quanto “non siamo riusciti a costruire abbastanza velocemente un potenziale deterrente“. Merkel ha quindi sfruttato quest’ultimo argomento per lanciare un attacco ai suoi avversari, la Spd, di fatto sostenendo che questa mancanza sia dovuta alle loro azioni e non a quelle del suo partito, il Cdu.
Merkel: “Per Trump c’erano troppe auto tedesche a New York“
L’esponente del Cdu ha poi chiarito che la guerra dei dazi di Donald Trump non sarebbe un’invenzione recente, ma un piano che il tycoon cova da diversi anni, con l’intento di affossare le economie estere e al tempo stesso rafforzare la propria. “Era fissato che ci fossero, secondo lui, troppe auto tedesche a New York“, ha ricordato l’ex cancelliera, sostenendo che il miliardario andasse in giro a dire che “se fosse diventato presidente avrebbe imposto dazi così alti che sarebbero sparite dalle strade di Manhattan“. Oggi, quel giorno sembrerebbe arrivato e l’ex leader tedesca ha sottolineato che per Trump non vi sarebbero mai “situazioni win-win, dove entrambi i partner di un accordo ottengono vantaggi“.
Il secondo mandato di Donald Trump potrebbe però nascondere nuove insidie, legate principalmente alle figure di cui ha deciso di circondarsi. Nello specifico, il pluri-miliardario Elon Musk potrebbe rivelarsi una problematica piuttosto spinosa per il resto del globo. “Se una persona come lui è il proprietario del 60% di tutti i satelliti in orbita nello spazio, allora questo deve essere una grande preoccupazione per noi per l’aspetto politico“, ha sostenuto l’ex cancelliera, ricordando che deve essere la politica a determinare il bilanciamento sociale tra i potenti e i cittadini ordinari e non le Big Tech o gruppi che rappresentano interessi privati.
Merkel: “Non c’entro nulla con la caduta di Berlusconi“
Angela Merkel, ai microfoni del Corriere, ha voluto specificare di essere totalmente estranea alle voci che la vedrebbero responsabile, almeno in parte, della caduta del governo di Silvio Berlusconi. “Non mi sono mai immischiata negli affari interni di un Paese amico“, ha infatti sostenuto la cancelliera, ricordando che nel 2011, invece, una sua conferenza stampa insieme al leader francese Nicolas Sarkozy sarebbe stata indicata come un importante contributo alla disfatta del leader di Forza Italia. “Non è assolutamente possibile che un capo di governo straniero causi la caduta di un altro“, ha poi continuato Merkel, sostenendo che questa sia sempre e solo causata dai fatti interni di un Paese.
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